Dettagli Recensione
PROFESSIONE: CACCIATRICE DI QUADRI
Questo romanzo è un po’ a metà strada tra un romanzo rosa ed un romanzo storico. Con l’espediente di una cacciatrice di quadri che va alla ricerca di un quadro trafugato, attraverso le parole ed i ricordi di un’anziana un po’ spigolosa, viene ricostruita la storia di una famiglia attraverso i decenni. Uno dei personaggi principali è la figura che dà il titolo al libro, la donna che ascolta i suoni della musica ed attraverso essi vede i colori; ogni nota ha il suo colore ed immaginare di poter vedere i colori nella musica è una piccola perla di originalità. L’idea di base è buona e poteva essere un pilastro per costruire una storia davvero bella. A mio avviso è stata però sviluppata con un’eccessiva impronta rosa: leggendo queste pagine hai una non ben identificata sensazione di leggerezza, anche se il contenuto non darebbe adito a questa sensazione, visto che comunque l’ambientazione è legata anche alla seconda guerra mondiale ed ai suoi crimini. Peccato, perché con un titolo da cui ti aspetti un arcobaleno, alla fine hai solo la sensazione di colori che restano sbiaditi, senza nemmeno capire se è stato più lo stile o più il contenuto ad essere sotto le aspettative.
Indicazioni utili
- sì
- no