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Memorie di una cortigiana
Questo romanzo ricorda in molti tratti il più famoso "memorie di una geisha", essendo ambientato nei primi decenni del '900 in una Shanghai dove prosperavano le case di cortigiane. Una storia molto avvincente, che si sviluppa su tre generazioni di donne distribuite tra Shanghai e San Francisco, raccontata con sapienza dall'autrice, americana ma di origini cinesi. Una storia che racconta la vita vissuta secondo i dettami della cultura cinesi, ma in un crogiolo di razze e di fazioni politiche contrastanti tra loro, un ambiente in cui Violet crescerà imparando ad essere orgogliosa di essere americana e successivamente fiera della sua parte cinese, assimilando pregi e difetti di due culture così agli estremi fra di loro. Un'avventura attraverso i decenni che metterà alla prova la fibra di una donna rimasta sola a combattere un mondo fortemente maschilista e patriarcale, ma forgiando il suo carattere in maniera unica e non soggetta a nessuna imposizione. La scrittura di Amy Tan non raggiunge la struggente fragilità di quella di Arthur Golden in "Memorie di una geisha", una sorta di inferiorità che si manifesta nel libro con la triste invidia delle cortigiane cinesi verso le più famose e culturalmente elevate colleghe giapponesi. In teoria il libro potrebbe essere un ottimo compendio di storia orientale, ma l'autrice ha scelto di narrare le numerose vicende politiche sopravvalutando il lettore, utilizzando termini e raccontando fatti in maniera tale da essere compresi solo da lettori con un importante bagaglio culturale storico del periodo.