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Quando non ho nessun posto dove andare, torno qui
Little Wing, Wisconsin. Una piccola cittadina forse dimenticata da Dio ma non da chi ci è nato, da chi tenta di sfuggirle ma poi torna sempre, da chi è consapevole di lasciare ogni qualvolta un pezzo di cuore nel momento in cui ne tradisce l'essenza semplice ed arcaica.
Racconto a cinque voci: quattro trentenni, amici per la pelle, e la moglie di uno di questi.
Un romanzo che si rifà ad una certa tradizione letteraria americana, in cui i luoghi, la terra, i campi a perdita d'occhio e i giganteschi silos sono caratteri imprescindibili di un panorama rurale tipicamente associabile agli States.
I personaggi sono indissolubilmente radicati a quel luogo in cui l'apparente nulla circostante è sostituito dalla ricchezza di sentimenti. Little Wing è pregna di amicizia, fratellanza, solidarietà, generosità; nonostante i colpi bassi e le piccole grandi tragedie che mettono a dura prova anche i rapporti più consolidati.
A scandire lo scorrere del tempo ci sono le stagioni ma anche quattro matrimoni (seppur uno sia raccontato in flashback), un poker da incorniciare anche se non sempre onorevole nel rispettare quel cerimoniale sospeso tra melenso, kitsch, magia ed eterne promesse.
Tutto si svolge all'ombra dell'immensa fabbrica ormai abbandonata da anni, luogo di ritrovo prediletto dei protagonisti allora ragazzini, capaci di arrampicarsi ad altezze vertiginose per poi ingollare birra in attesa di un'alba che è pura musica.
Ci si imbatte in Henry, coltivatore/allevatore di quelli instancabili, uomo tutto d'un pezzo devoto alla famiglia e alla moglie.
C'è Leland, detto Lee, rocker di fama internazionale, perennemente insofferente alla ricerca di qualcosa che nemmeno la splendida attrice hollywoodiana Chloe può dargli. Quindi l'arrivista Kip, poco simpatico, capace di guadagnare parecchio in quel di Chicago e ora imprigionato in un matrimonio recuperabile solo con l'arrivo di un figlio.
E poi Ronny, forse il più saggio di tutti nonostante una certa lentezza di pensiero causata da un incidente, mentre era all'apice della carriera di cow-boy da rodeo.
Beth è l'unico personaggio femminile dal notevole peso specifico, stella polare di questi vite smarritesi tra le gigantesche onde di un oceano esistenziale, bisognose di una luce abbacinante che ricordi loro da dove vengono, apprezzando il piccolo, aborrire il superfluo e l'aridità umana.
Buckler è cantore di un quadro agreste dominato dalla natura, in cui essa è elemeto predominante. Ora accondiscendente, ora spietata, divinità capricciosa di un mondo in cui anche quando sbagli innamorandoti della donna sbagliata, finendo in una tormenta spaventosa di neve o vedendo i tuoi investimenti svanire nel nulla puoi sempre cavartela.
Romanzo scorrevole, forse un po' accondiscendente, in quanto la vita è spesso molto più bastarda di come viene presentata in "Shotgun Lovesongs", ma a Little Wing è concesso l'ottimismo. Perchè si impara a conoscere le bellezza del tramonto, dei campi di frumento, della prateria, delle strade fatte di ciottoli, mentre i pick-up sfrecciano, la birra disseta le gole, i e Green Bay Packers vincono.
Soprattutto si conosce il valore dell'amicizia, quel sentimento così puro. Capace di farti sentire bene, capace di farti sentire amato, compreso, accudito.
Capace di farti sentire a casa.
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Commenti
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Grazie a te :-)
@ Gracy, guarda io le vostre birre ghiacciate le vedrei bene seduti sul sofà fronte lago del Brautigan di American Dust.
:-)
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Grazie Alessandro,
Pia