Dettagli Recensione
Fratelli.
L'Afghanistan è lo scenario dove nuovamente le vicende sono ambientate, queste hanno ad oggetto il rapporto tra i fratellini Abdullah e Pari, caratterizzati da un legame importante, forte e duraturo nel tempo nonostante inevitabile sia la loro separazione. Precaria è la situazione in cui vertono, la madre è morta dando alla luce Pari ed il padre ha difficoltà a mantenere la famiglia. Seppur il romanzo cominci affrontando le vicissitudini dei giovani, in breve tempo numerose altre vite prendono campo nella narrazione, circostanze che finiscono con l’intersecarsi gradualmente tra loro. Ogni capitolo è inoltre esposto da un personaggio differente, elemento che dovrebbe garantire più prospettive e vari punti di vista allo scritto, quando in realtà contribuisce a creare confusione nel lettore.
Per quanto stilisticamente il libro sia caratterizzato da un linguaggio chiaro, lineare ed esaustivo, contenutivamente non entusiasma particolarmente. I temi cari ad Hosseini ci sono tutti: dalla terra Afghana straziata dai conflitti armati ma pur sempre ricca di ricordi e tradizioni, all’attaccamento ai valori della famiglia, alla sofferenza di quelle persone che – afflitte da disagi fisici, mentali o sofferenze determinate dalla guerra – con grande dignità lottano per la salvezza, alla privazione della libertà. E seppure lo scritto sia permeato dall’amore disinteressato (teoricamente) prevalente nei rapporti tra consanguinei, contraddistinti di norma dalla sussistenza di sentimenti puri e costanti nel tempo a dispetto di tutto, non presenta sostanziali contenuti di novità. Non solo, i troppi personaggi rendono la lettura ridondante e farraginosa.
Non sono mai stata un’appassionata dell’autore ma con altre sue opere ho sempre trovato qualcosa di esaustivo, in questa, distanza di anni della lettura ciò che è rimasto vivido in me è l’atmosfera persistente pagina dopo pagina, esclusa questa, ho avuto non poche difficoltà a sostenerlo.