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Penso a Dora Bruder
“Penso a Dora Bruder”.
A cinquantacinque anni dalla sua fuga da un collegio, Modiano va in cerca dei passi perduti di Dora, ragazza ebrea vissuta nell'universo “mattatoiale e apocalittico” della Seconda Guerra Mondiale.
Lo fa per colmare il senso di vuoto lasciato per le strade di Parigi dalla sua scomparsa, vuoto amplificato dall'eco che lo scrittore avverte ancora nei quartieri che lei frequentava.
Cerca quasi con l'ossessione di uno stalker, curioso di ciò che pensava e sentiva quella sedicenne dall'indole ribelle che “aveva tutti contro, senza sapere perché”, e ricostruisce quel tragico periodo storico a modo suo, tra intuizione e immaginazione, elencando meticolosamente nomi di strade e numeri civici, mentre osserva finestre illuminate di antichi caseggiati dove, forse, “qualcuno che abbiamo dimenticato aspetta da anni il nostro ritorno”.
Ed ecco riemergere documenti ufficiali che dicono tutto ma non raccontano niente, vecchie foto e pagine scritte da chi sembra destinato a morire per far sì che altre vite vengano risparmiate.
A loro Modiano vuole dar voce attraverso un viaggio a ritroso nel tempo, registrando avidamente ogni dettaglio - persino le condizioni atmosferiche.
Dora, fra tutte, è la voce più fuori dal coro, quella che scappando ha sottratto ai nazisti una preziosa manciata di mesi, gli ultimi della sua breve vita.
Cosa ha fatto, dove ha vissuto, chi ha incontrato prima di tornare a casa e rendersi reperibile ai suoi carnefici? E soprattutto, chi era Dora fuori dagli schemi in cui tutti volevano incasellarla?
Terrà stretti a sé, per sempre, la sua identità disconosciuta, i suoi sogni infranti.
Questo libro è una ricostruzione emozionale più che storica, l'appello accorato di chi tenta di far luce sui meandri più bui del passato senza mai perdere la speranza.
Dora Bruder, col suo viso di adolescente, sembra forte e fragile come una di quelle gemme spuntate tra le foglie degli ippocastani parigini sotto i bombardamenti, dopo il lungo inverno del '42:
“Il 5 aprile, verso sera, un temporale primaverile con grandinata; poi si è visto l'arcobaleno”.
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Commenti
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A me il libro è piaciuto molto. In un tempo in cui le parole e il loro rumore ci sommergono, lo stile sobrio ed essenziale di Modiano diventa una perla rara.
@Emilio: anche a me piace la sobrietà di Modiano. Grazie a tutti!
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Complimenti
Riccardo