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la potenza dell'immaginazione
(Max) non aveva mai perso la mentalità della malavita. Immaginava grandi rapine, fabbricazione e spaccio di banconote false e vagheggiava ingegnosi sistemi di rapido arricchimento. Anche dopo aver rotto i rapporti con gli ambienti equivoci ed essere diventato un membro della buona società, non poteva fare a meno di sognare imprese criminose e loschi affari. Nè era mai riuscito a sbarazzarsi del desiderio di corrompere donne innocenti, indurre una moglie a lasciare il marito, una fidanzata a piantare il promesso sposo.
Max, il protagonista della storia, impotente dopo la morte dell'unico figlio, torna in Polonia per riconquistare la capacità amatoria perduta. In realtà esercita un grande fascino sulle donne riuscendo a farle innamorare tutte, giovani e coetanee, vergini e sposate portando avanti più relazioni parallele e mentendo a tutte quante. La sua capacità di abbindolare la gente, di irretirla è fantastica: come riesce a dire a ognuna le parole giuste, a essere sincero pur mentendo. In quel momento è innamorato della donna che ha di fronte, solo che le donne che ha di fronte cambiano molto velocemente. Si avvicina sempre di più al sogno di sedurre, corrompere, avere tutte le donne del mondo ai suoi piedi fino al bel finale onirico che si ricollega anch'esso al sogno. Anzi all'incubo.
La capacità di Singer di rendere il personaggio a colori brillanti è eccezionale.
A differenza del romanzo il mago di Lublino, che il protagonista di questa storia ricorda per molti aspetti, qui il finale non è moralista ma quasi surreale. Io lo preferisco.
Max sentì qualcosa triciargli le viscere. Pensò:"Salgo su. Che può succedermi? Se mi sbatte fuori, non è mica la fine del mondo". Entrò nell'androne. "Mi sono innamorato di lei?" chiese a se stesso. "No, non è amore, questa è testardaggine: la voglia di abbattere un muro."
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