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Sconosciute
 
Sconosciute 2015-02-03 10:47:26 Cristina72
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Cristina72 Opinione inserita da Cristina72    03 Febbraio, 2015
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René, me e il cane

Grigio, solitudine, squallore, sono le prime parole che vengono in mente dopo la lettura di queste pagine. Pagine in bianco e nero dove tutto appare asettico e anaffettivo mentre si dipanano le storie di tre giovani ragazze in cerca di un posto nel mondo dove sentirsi al sicuro, un posto che dia loro un senso di appartenenza.
Sono storie piatte e monocordi in apparenza, come può esserlo la superficie infida di un lago che sotto nasconde insidie pericolose.
Camminano, le ragazze, camminano per chilometri attraverso vie interminabili tra la folla estranea, inconsapevoli di trovarsi spesso sull'orlo di un baratro, col bisogno crescente di parlare con qualcuno, con chiunque sia disposto a concedere loro un sorriso o una parola.
La solitudine, l'isolamento sociale in cui si ritrovano a vivere diventa quasi un dolore fisico ed è espressa con toni pacati ma perentori:
“E ora il filo era spezzato, in quei luoghi io ero di troppo, quasi che ci ritornassi dopo la mia morte”.
Lo stile di Modiano, il suo modo di esporre i fatti con apparente noncuranza ricorda un po' quello di Pavese, ma l'elemento femminile, l'io narrante che sembra continuamente ricacciare in gola un urlo di disperazione fa pensare a Sylvia Plath.
Una frase sgarbata, un gesto insofferente può aprire a volte negli altri ferite inimmaginabili, perché la natura umana può essere vulnerabile, e sottile il suo equilibrio mentale.
Succede, per esempio, nell'ultimo episodio della triade - il migliore - quando il commesso di un negozio di fotografie per pigrizia o indifferenza non si prende la briga di cercare una foto che immortala un attimo importante nella vita di una ragazza - gli ultimi scampoli di una felicità perduta:
“Qualcuno aveva voluto annullare la sola traccia della nostra esistenza, di René, di me, del cane, la sola immagine in cui fossimo uniti”.
E in una foto negata si concentra ossessivamente un dolore che finisce per girare su se stesso:
“...ci aveva gettati a mare, René, me e il cane”.
E' un romanzo amaro che lascia più di qualcosa su cui riflettere, anche per quel pizzico di enigma che lo caratterizza.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
"La campana di vetro" di Sylvia Plath.
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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Bella recensione, complimenti. Un libro che effettivamente fa riflettere e lascia, come dici, tu enigmi. Anche per questo mi è piaciuto.

Complimenti
Saluti
Riccardo
siti
03 Febbraio, 2015
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Bel commento e interessanti rimandi letterari. Ciao
gracy
03 Febbraio, 2015
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Bel commento, ce l'ho anch'io...ho alte aspettative, la Plath mai letta.
Anche a me sono piaciute le citazioni di altri autori... Pavese, in particolare.
Modiano consigliato, mi pare di capire.
In risposta ad un precedente commento
Matelda
03 Febbraio, 2015
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Commneto lucido e profondo. Ho letto anche io questo libro di Modiano, ma sono rimasta un po' delusa dai suoi personaggi sin roppo eterei e immateriali.i
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
04 Febbraio, 2015
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Sì, Rollo, consigliato, anche se l'insieme potrebbe risultare un po' "immateriale", come ha scritto Matelda. Mi sembra uno scrittore imbibito di molteplici letture e nel romanzo che sto leggendo adesso si sente forte l'influenza di Kafka. Grazie a Gracy per avermelo segnalato, e a tutti per gli apprezzamenti.
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