Dettagli Recensione
“Breve di giorni, sazio di inquietudine"
“Breve di giorni, sazio di inquietudine”.
E non è questo l’uomo?
In quest’opera vi ho visto fondamentalmente un uomo, Saramago, fortemente pessimista ma di un realismo sconcertante. Accattivante, lo scrittore, nella narrazione della storia di un uomo, Gesù, al pari di lui dilaniato dal dubbio. Pronto a dubitare di tutto e di tutti, compreso se stesso nell’atto della riscrittura della biografia più nota che ci sia.
Un’impostazione tesa a prendere atto della realtà in una dimensione temporale che è al tempo stesso diacronica e sincronica, tutto e niente, virtù e peccato. Una lettura che mi ha fatto riflettere, sorridere, raccapricciare, dubitare, credere e soprattutto sguazzare nel mio libero arbitrio.
Uno stile inconfondibile che fa digerire, per l’assenza di punteggiatura, gli innumerevoli dialoghi ( a me non sempre graditi) che però risultano corrosivi nel costringere a continue riletture per cercare di capire chi dice cosa. Se poi ci si sofferma a chiedersi anche il perché a quel personaggio è dato dire ciò, si cade nella tela del ragno. L’autore è riuscito nell’intento: a mio parere, tutto ha voluto, tranne provocare.
Ha , con fine intelligenza, descritto la variabilità del pensiero umano alla luce della contraddizione in termini presente nella realtà. Non c’è bene senza il male, non c’è uomo senza peccato e soprattutto non c’è uomo che possa spiegare niente, tanto meno uno scrittore che, ammiccando al lettore, vela il suo vero messaggio oscurandolo volutamente con un vestito provocatore e provocante. Tra le righe Saramago ci ha offerto la sua sofferenza privata per un Uomo che ancora non sa amare, per un Mondo il cui futuro migliore è ancora da scrivere.
Indicazioni utili
Commenti
15 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |
Ordina
|
devo ancora decidermi a leggere Saramago, quest'anno lo farò
grazie dello spunto
15 risultati - visualizzati 1 - 10 | 1 2 |