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Sottomissione
 
Sottomissione 2015-01-27 00:35:11 FabCat
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
FabCat Opinione inserita da FabCat    27 Gennaio, 2015
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50 sfumature di Huysmans

La trama è nota ormai: in estrema sintesi siamo nel 2022 e le elezioni presidenziali francesi sono state vinte dal partito della Fratellanza Musulmana. La sua dirompente attualità, amplificata soprattutto dall’uscita in coincidenza ai fatti sanguinosi di Parigi, non deve tuttavia trarre in inganno: Houellebecq non è la Fallaci e “Sottomissione” non è “La rabbia e l’orgoglio“.

Lo sguardo che indossiamo è quello di uno stimato docente universitario quarantenne, di cui capiamo subito le due principali passioni: Huysmans e le proprie studentesse. Al primo ha dedicato anni di ricerche e una voluminosa tesi universitaria, e a lui si rivolge costantemente come a un amico immaginario. Alle seconde, come anche a diverse prostitute, dedica gran parte del proprio tempo libero. Senza lesinare in dettagli. Anzi, forse un uso consumistico della donna e la approfondita descrizione delle diverse acrobazie erotiche ci serviranno in seguito, quando vedremo applicata la concezione che ha il regime musulmano delle donne.

Al centro di tutto c’è però il nostro interesse a scoprire come, in questo futuro immaginato molto prossimo, possa succedere che un partito islamico prenda pacificamente e legittimamente il potere, e cominci la sua conquista dell’Europa (realizzando peraltro la profezia della Fallaci). In una Francia che sembra l’Italia, dove il nazionalismo berciante della Le Pen ha schiacciato l’immobilismo dei partiti di destra e di sinistra, troviamo un Paese stanco, disilluso, cinico e soprattutto senza ideali. Più di un secolo dopo il cammino di Huysmans verso la fede cristiana, ecco che l’Islam è accolto come portatore di una nuova visione del divino, perché la vera libertà, ora, possa scaturire attraverso l’assoluta sottomissione a esso.

Allora è colpa della crisi del Cristianesimo, del secolarismo dell’Occidente che non soddisfa più l’umano bisogno di fede? Davvero felicità e sottomissione sono strettamente collegate? Ma soprattutto: è la religione a usarci, o siamo noi a usare la religione per opportunismo? Tanti argomenti appassionanti e diversi personaggi affascinanti (come l’ex agente dei servizi segreti), raccontati in una forma a tratti forse fin troppo distaccata e pedagogica, cosa che succede quando il linguaggio del saggio diventa un po' invadente.

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