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Olive Kitteridge
 
Olive Kitteridge 2015-01-25 19:03:33 Mario Inisi
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    25 Gennaio, 2015
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un libro tenero

Una scrittura assolutamente femminile, fatta di tanti racconti indipendenti cuciti insieme dal personaggio che li attraversa tutti : Olive Kitteridge, la burbera, sgradevole, eccentrica, bisbetica insegnante di matematica dal cuore d'oro, temuta dagli allievi e anche dal figlio.
La struttura del romanzo ricorda molto il romanzo della Egan Il tempo è un bastardo, anche se poi la Egan ha sviluppato l'idea della catena di racconti indipendenti ma collegati in qualche modo, in maniera diversa, forse più interessante. Ma immagino che abbia preso l'ispirazione dalla Strout, vincitrice del Pulitzer un paio di anni prima.
In tutte le storie, la vita dei personaggi è analizzata attraverso particolari, debolezze, paure e soprattutto un comune e diffuso desiderio di tenerezza. Gli innamoramenti del romanzo sono fatti di parole, di gentilezze, di te e biscotti, praticamente di niente, come la vita dei protagonisti è fatta di poche cose, gesti, attenzioni che attraversano abissi di solitudine, deserti di opprimenti ricordi. I personaggi sono guardati dall'autrice con grande tenerezza e misericordia con lo stesso sguardo ingenuo e innocente dei suoi migliori personaggi. Tra i tanti il mio preferito è Henry del primo racconto, un uomo dalla dolcezza femminile, personaggio gentile e indimenticabile. Come bellissima è la sua storia d'amore fatta di niente, di cose non dette, di gentilezza, di affetto quasi astratto.
L'autrice ricorda A. Tyler per la dolcezza con cui vede il mondo anche se è un po' più malinconica, mette un po' di fatica e di solitudine nei rapporti umani ma quasi mai cattiveria o cinismo. E' un libro che tocca le corde dell'anima.

"Oddio, sì, era felice di non avere lasciato Henry. Non aveva mai avuto un amico altrettanto leale e gentile di suo marito. Eppure, ferma dietro al figlio in attesa che scattasse il verde, Olive ricordò che inframmezzati a tutto il resto c'erano stati momenti in cui aveva avvertito una solitudine così profonda che una volta, non molti anni prima, mentre si stava facendo otturare un dente, il gesto delicato con cui il dentista le aveva voltato il mento con le dita morbide era stato per lei una tenera gentilezza di una profondità quasi straziante, e aveva deglutito con un mugolio di desiderio mentre le lacrime le spuntavano dagli occhi. ("Tutto bene signora Kitteridge?", le aveva chiesto il dentista."

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A. Tyler Lezioni di respiro eTurista involontario e J. Egan Il tempo è un bastardo
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Commenti

11 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Complimenti Mario, bellissima recensione.
Il libro potrebbe piacermi molto, il tuo commento così ben scritto mi invogliano alla lettura.
Grazie.
Riccardo
concordo su tutto!
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Mario Inisi
26 Gennaio, 2015
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Allora buttati, è proprio bello.
Ciao Mario. Trovo molto bello il tuo commento. Questo libro mi è stato regalato recentemente. Sono contento che meriti di essere letto.
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Mario Inisi
26 Gennaio, 2015
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E' molto bello, spero che ti piaccia. Conoscendo la tua passione per la scrittura femminile io ti avrei regalato più un Mauriac, ma questo romanzo vale la pena leggerlo. Non è una scrittura frivola, in certi punti è leggera e malinconica.
Concordo, è un romanzo notevole che ci fa osservare il mondo attraverso lo sguardo un po' smaliziato di una donna.
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Mario Inisi
27 Gennaio, 2015
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Il racconto finale in effetti è un po' smaliziato e ci voleva, ma gli altri lo sono molto poco. L'ironia viene fuori solo alla fine dietro il personaggio di Olive.
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gracy
27 Gennaio, 2015
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Bel commento Mario, concordo anch'io Olive Kitteridge è un libro straordinario e oserei dire perfetto, ma non ti ha ricordato Purdy? La zia Alma un po' come Olive, la stessa intensità ricca di coinvolgimento sono sullo stesso livello, opere corali che incontrano la vita di provincia con i loro segreti e le bugie e la lentezza della campagna americana dell'epoca.
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Mario Inisi
28 Gennaio, 2015
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Ora che mi ci fai pensare, sì. Nel tipo di persone, nella mancanza di volontaria malizia, nel candore dei rapporti umani. Però il nipote è perfetto e irraggiungibile, secondo me. Olive è un bellissimo libro ma niente è bello come Il nipote. Nel nipote l'intreccio è perfetto, i rapporti umani calibrati, ogni cosa potrebbe essere anche letta su un altro piano, simbolico. A cominciare dal paese Rainbow (arcobaleno), dalla protagonista Alma (anima). Nel nipote il luogo descritto è un luogo dell'anima non un posto reale, non un posto di provincia. Forse Purdy ha pensato alla casa dell'amica pittrice e a quella rete di rapporti umani ideali. Ha pensato a una specie di paradiso terrestre dove la malizia è confinata in una casa e anzi in un letto di quella casa e non si muove di lì. Olive mi fa pensare più a A. Tyler alla sua visione del mondo in rosa confetto, un rosa non stucchevole ma delizioso anche se un po' improbabile e irrealistico ma comunque vero nel senso che tanto le cose sono sempre come le vediamo e fa piacere che ci sia qualcuno che le veda così. E' una visione del mondo confortante.
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Cristina72
28 Gennaio, 2015
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Io veramente mi riferivo alla Strout :-)
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