Dettagli Recensione
Il filo di Arianna
Un filo di Arianna percorre la trama del romanzo, un filo che conduce a una moltitudine di personaggi la cui consistenza è pari a quella dei sogni. Un uomo ha perso la memoria: non ricorda niente di sé, del suo passato, neanche il suo nome. Con costanza e tenacia che solo il bisogno di colmare quel nulla senza nome lo sostiene, ricostruisce come un puzzle pezzi della sua vita conducendo una vera e propria attività investigativa. A mano a mano affiorano dal passato un suono, un’immagine, un profumo. Sono flash che illuminano a tratti la sua cecità e lo conducono a parlare con molte persone nella speranza di trovare chi l’ha conosciuto. Ed ecco che, come la foto messa nell’apposito liquido rivela l’immagine, a poco a poco emergono volti, foto, discorsi, case, strade. La nebbia si ritira e appaiono quelli che erano i suoi amici, appare Denise, la sua donna, ma soprattutto appare lui. Con due nomi: Jimmy Pedro Stern o Pedro McEvoy? Sono la stessa persona?
Finalmente il puzzle lascia intravedere immagini nette di persone e squarci delle loro vite nelle quali c’è anche lui: Pedro. Pedro con Denise, con gli amici Freddie e Gay Orlow e una piccola folla di personaggi minori. Un periodo di splendore, di notti che si prolungano fino alle prime luci dell’alba, e poi qualcosa che li costringe a fuggire. Le loro vite sono in pericolo. Ecco il cottage sprofondato nella neve a Megeve e l’epilogo confuso che porta il lettore a chiedersi : ma tutto questo è realmente successo o è semplicemente stato suggerito dalla fantasia?