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Quel che resta del giorno
 
Quel che resta del giorno 2015-01-13 15:59:33 siti
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Stile 
 
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siti Opinione inserita da siti    13 Gennaio, 2015
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Assertiva retrospettiva

Teatralità odierna nell’affrontare il dolore, il fatto più privato che la Natura ci abbia concesso, contro un uomo che indossa una maschera fatta di dignità e di congiunta comunione tra l’essere e il fare.
È un maggiordomo, fosse stato altro nella vita, lui sarebbe stato comunque fedele a se stesso, alla sua storia, alla sua famiglia, alla sua collocazione sociale.

Ishiguro ha creato un personaggio che mi rimarrà nel cuore per coerenza, intransigenza , savoir faire, equilibrio, rigore, responsabilità. Non una piega se non il percorso, questo viaggio, raccontato come un diario e impreziosito dalle analessi di una vita. Un viaggio verso il recupero, verso il punto di origine, verso se stesso, sempre negato, mascherato e, in fondo, ritrovato e confermato.

Si è quel che si vuole essere, sempre. Le opportunità, le possibilità sono sempre e comunque anche atti di volontà.
Voler non essere: una possibilità.
Quel che resta? L’accettazione di ciò che è stato.

Non ho altre parole, se non il consiglio di centellinarlo, questo libro, come un buon vino d’annata.
A piccoli sorsi, il suo gusto, il suo calore, il suo sentore avvolgente vi placheranno, ad ogni rigo, l’animo. Stevens, il maggiordomo-voce narrante, ha reso così anche questo servizio: coccolare l’ennesimo ospite. Abnegazione fino alla fine. E in fondo chi ci dice che lui non abbia saputo coglierle le sue possibilità? È stato per trentacinque anni al servizio di Lord Darlington e vivere nella sua dimora gli ha permesso di vivere la storia dell’Europa interessata da due conflitti mondiali “vicino al fulcro della storia del mondo” quindi “orgoglioso e grato” del fatto che gli sia stata concessa questa possibilità “un simile privilegio”: l’ha saputo cogliere appieno. Se si pensa, inoltre, al ruolo di testimone storico che gli attribuisce Ishiguro poi, non mi rimane che invidiarne benevolmente, il ruolo di memoria storica che assume.
Quando gli eventi si allontanano con il loro carico di dolore ed errore, è difficile, con equilibrio, ricordare i percorsi intrapresi, accettati o semplicemente subìti e diventa invece infinitamente più facile con un colpo di spugna cancellare tutto e condannare la Storia, i suoi protagonisti, se stessi.
La vita offre la possibilità di evitare anche questo semplicemente contemplando la sera ed accettandola con il suo carico di nuove opportunità.

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Commenti

12 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Bellissimo commento! Non ho letto il libro, ma ho visto il film. Bellissimo anche quello.
siti
13 Gennaio, 2015
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Io invece mi ritengo ancora una volta fortunata per aver letto prima il libro. Anzi devo purtroppo ammettere che il sapere, inevitabilmente, quale bravissimo attore lo abbia interpretato mi ha già condizionata parecchio nell'immaginarlo Stevens.. che peccato!!
Bel commento, tra l'altro è uno dei romanzi che ho sulla scrivania in coda per essere letto. Dopo aver letto la tua recensione ho ancora più voglia di assaporarlo :-)
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Mario Inisi
13 Gennaio, 2015
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Anche a me è piaciuto moltissimo, il più bel libro di Ishiguro.
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siti
14 Gennaio, 2015
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Grazie Maria, penso possa piacerti, dubito fortemente il contrario.
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siti
14 Gennaio, 2015
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Mi capita spesso,Mario ,di incrociare i miei gusti di lettura con i tuoi. Non ho letto gli altri di Ishiguro, grazie per aver letto il mio commento.
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C.U.B.
14 Gennaio, 2015
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Il mio incontro con kazuo Ishiguro e' stato un gran flop, pero' penso spesso di riprovarci. Questo commento e' molto bello, nella mia profonda incertezza sull'autore mi tenta.
Veramente un'ottima recensione la tua, precisa ma anche emozionante. Sicuramente sarà una delle mie prossime letture!
Laura, la tua recensione è bellissima e la trovo condivisibile.
Ritengo questo libro fra i più belli, in assoluto, degli ultimi decenni, tanto che l'ho riletto con piacere.
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siti
14 Gennaio, 2015
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Ciao, posso chiederti cosa avevi letto? Io sono andata a colpo sicuro, molti parlano bene di questo libro e devo dire che mi è piaciuto tantissimo. Non è un romanzo è una voce narrante, carezzevole. Sono molto ignorante circa il Giappone e i giapponesi ma penso che tu, col tuo bagaglio, possa coglierci anche interessanti paragoni con il modello educativo nipponico.
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