Dettagli Recensione
Assonometria isometrica
I bordi delle pagine rossi. Questo è il particolare che mi ha portato a scegliere il libro, oltre alla copertina naturalmente. Sì, perché la maggior parte delle mie scelte di lettura si fonda su quanto mi conquista una copertina, oppure il titolo. E questa, pur nella sua semplicità, è davvero particolare: tutto un contrasto tra il colore bianco ed il colore rosso, il codice a barre del libro, lì in bella vista ed in una posizione anomala rispetto al solito, parte di una composizione che ricorda un’assonometria isometrica. Cominci la lettura e ti trovi proiettato in un ufficio moderno, con la tipica freddezza dei rapporti umani che ci sono oggi sul lavoro, in un ambiente tutto sommato prevalentemente malsano e competitivo. Conosci il protagonista e lo trovi immediatamente irritante e profondamente antipatico: dall’alto del piedistallo, su cui crede di essere, giudica tutti e tutto, anche se in fondo ha solo un carattere tremendamente scontroso, nonché ossessivo e maniaco. Si sente vittima di una congiura da parte dei colleghi dell’ufficio e ne nasce una storia surreale, che ricorda tantissimo le atmosfere kafkiane, anche se l’ambientazione è decisamente molto più attuale. Storia da cui emerge prepotentemente la percezione distorta che si può avere della realtà, nonché l’impatto che le ansie legate al lavoro moderno possono avere sulla psiche di una persona, fino al suo appiattimento, che è anche la chiusura finale del libro. Una volta chiuso, riguardi la copertina ed il cerchio si chiude, perché vedi un significato anche in quel quadro, dove lo stesso disegno della cravatta ricorda questa sensazione di soffocamento che ti ha pervaso durante tutta la lettura.
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |