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DIFFICILE CRESCERE...PER TUTTI!
Ho arrancato nella lettura per due terzi del libro, tanto da arrivare a pensare di abbandonarlo.
Proprio non riuscivo a provare simpatia per un ragazzino poco più dodicenne, abituato ad essere allontanato dai college per negligenza nello studio e che si racconta con il linguaggio spavaldo e immediato di un ragazzetto che si rivolge a noi lettori come stesse parlando ad un amichetto.
Non capivo i suoi atteggiamenti di rifiuto per chi non si presentava a scuola con una valigia di lusso: per lui era difficile star bene in camera con ragazzi del genere.
Un ragazzino facile a menzionare la guerra nucleare come si trattasse di una partita di calcio; abituato a contare sui soldi dei suoi genitori, tanto che quando decide di scappare da scuola, può tranquillamente scorrazzare per Ney York col taxi...alloggoggiare una notte in hotel...provare ebbrezze adulte premature ( alcool, incontro con una prostituta...); pronto a nascondere la propria introversione attraverso l'uso facile e spontaneo di menzogne.
Certo ammetto che il giovane Holden qua e là sprizza pensieri e gesti di buon sentimento...questo si! Come nei momenti in cui racconta il suo legame col fratello morto...o quando intenerisce per la sua introversione che cerca di vincere attraverso l'uso della menzogna...o quando ancora manifesta pudore e rispetto nei confronti dei genitori.
Poi , proprio quando mi stavo per arrendere, nell'incontro tra il giovane con un professore comprensivo, scattano in me delle buone riflessioni, che mi inducono a rivedere l'intero racconto sotto una nuova luce.
Ho contestualizzato la narrazione nell'epoca e nell'ambiente, prima di tutto...
Ecco, è stato a questo punto che mi sono accorta che avevo di fronte un ragazzo in cerca di un qualcosa che il suo ambiente non gli può offrire e che , come capita ad ogni adolescente, inizia ad essere messo in discussione ...tutto...compreso lo stesso professore...giustamente!
Lui si presenta con il suo modo di percepire la realtà che gli è stato inculcato dall'educazione che ha ricevuto. A stento riesce a capire gli altri e a sganciarsi da preconcetti imposti; in lui vi è un anelito all'entusiasmo per la vita che di continuo si incontra / scontra con la realtà , in particolare quella scolastica in cui è costretto a vivere.
Ecco che allora questo ragazzino, da antipatico, inizia a farmi tenerezza e inizio a comprenderlo meglio nelle sue azioni e nei suoi inevitabili errori...
E capisco anche il perchè della scelta relativa al titolo, che per noi è difficile tradurre...
Ogni adolescente (con un animo capace di grandi sentimenti e spontaneamente portato ai buoni sentimenti) sa trasformare una semplice frase significativa tratta da un brano, una poesia, una canzone (come in questo caso ) in un inno al proprio riscatto...
E Holden a questo punto si rivela in tutta la sua grandezza, che leggiamo in particolare nel suo rapporto con la sorellina...
Holden, il ragazzo che osa salvare chi è in bilico...in primis, se stesso.
"NON RACCONTATE MAI NIENTE A NESSUNO. SE LO FATE, FINISCE CHE SENTITE LA MANCANZA DI TUTTI COLORO DI CUI AVETE PARLATO"
P.S. E' ormai passato mezzo secolo da quando è stato scritto questo libro e lo si nota...Un esempio: la parola ca... , che lui scrive come ho fatto io e che cancella dai muri perchè non venisse letta dalla sorellina , ai giorni nostri , fa parte del linguaggio corrente della realtà odierna: c'è chi addirittura non sa più parlare senza dirla!
Buona Lettura,
Pia
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Grazie, Pia
Personalmente io mi aspettavo altro da questa lettura, sicuramente occorre contestualizzarlo per poterlo apprezzare
Pia
Pia
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Mi hai fatto ricordare gli anni della scuola, quando non vedevo l'ora di finirla per iniziare a lavorare, ah se si potesse tornare indietro....
Grazie.
Saluti