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Una chiave socio-antropologica
Il romanzo distopico, Battle Royale, narra le vicende di una classe di 40 ragazzi sorteggiati per partecipare all'annuale Programma di un ipotetica Repubblica della grande Asia dell’Est. Il Programma prevede che i ragazzi si scontrino fino a quando uno solo rimarrà vivo. Un romanzo molto crudo e avvincente, l’autore è bravissimo a tenere alta l’attenzione nonostante le oltre 660 pagine, ci si può sicuramente appassionare ed affezionare ai protagonisti.
Takami dimostra una fervente fantasia nel trovare modi sempre diversi di far morire i personaggi, ha inventato regole del gioco cruente e cervellotiche, ha l’indiscusso merito di aver dato il via e l’ispirazione per altri romanzi molto simili a Battle Royale; Hunger Games è palesemente ispirato a questo romanzo.
Imperdibile per gli amanti del genere è sicuramente un grande spunto mediatico, da questo libro sono nati un film e una serie di manga. Romanzo decisamente lontano dal genere che prediligo, ma che non mi è dispiaciuto affatto leggere fino alla fine.
Visto da un punto di vista sociologico e antropologico è sicuramente significativo, mette in evidenza come un essere umano possa reagire posto di fronte alla necessità di sopravvivere.
Non dimentichiamoci, e l’autore lo sottolinea diverse volte, che questi ragazzi fanno parte della stessa classe, e che in molti casi si conoscono fin dall'infanzia. La diversità di comportamenti dei ragazzi è molto indicativa e spazia dalla follia pura al più alto livello di compassione e carità.
Credete realmente che sia pura e semplice invenzione? Io credo semplicemente che sia un modo come un altro per descrivere quello che purtroppo, sempre più spesso, avviene nelle continue guerre civili che affliggono diversi popoli del nostro pianeta. Anche grazie a questa chiave di lettura ritengo di poter valutare positivamente questo romanzo.
Un libro che mi sento di consigliare principalmente agli amanti del genere, ma che credo possa essere apprezzato anche da chi non ami particolarmente il genere, ritengo che sia scritto molto bene.
Attenzione però, ricordo che si tratta di un libro molto violento e non adatto a persone particolarmente sensibili o particolarmente giovani.
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Direi che non è il mio genere è se sei sensibile eviterei.
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