Dettagli Recensione
UNA PARABOLA ASCENDENTE
Libro d’esordio. Libro potente.
Stile impeccabile, capacità di rappresentazione eccelsa. Pochi personaggi, pochi eventi, un’esistenza sul far della sera.
Quella di David è una parabola ascendente , raggiunto il culmine come un dardo mal scagliato, precipita all’improvviso mantenendo un’orbita che in fondo le era destinata.
Anni ’20 del ‘900, speculazioni finanziarie, affari al sapor di petrolio e l’ombra della grande crisi, del tracollo del re denaro.
Una penna femminile dipinge il mondo finanziario con poche pennellate, qualche dialogo dal sapore tristemente speculativo e un grande protagonista.
Parigi - Un duello verbale apre il romanzo, il protagonista si affaccia prepotente, un uomo esce di scena, suicida. David ha quasi settant’anni e sente la sua età, anche l’aspetto fisico glielo ricorda.
È stanco, spossato, ha investito tutto ciò che poteva ma la smania di concludere affari non lo abbandona. Il cuore però lo tradisce perché l’angina infilza il suo corpo e lo trafigge lentamente quanto il tempo necessario per capire la sua parabola esistenziale.
Magistrale anche in quest’opera la capacità di rappresentare gli uomini e gli animi.
Non è una bella persona l’uomo di cui si narra l’esistenza, ha una famiglia: una moglie e una figlia. I sentimenti che prova nei loro confronti sono ingabbiati da subdoli legami parentali retti dal denaro, il loro valore è quello della compravendita.
Tutto si compra compreso l’amore.
Eppure l’autrice è riuscita a trasmettermi una vicinanza emotiva a questo antieroe e a farmi impietosire da lui fino a far scomparire tutto il marcio che rappresentava.
Un bel grande personaggio, una scrittura potente.
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Commenti
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Chissà se ti piacerebbe, penso di no almeno dagli incroci dei commenti che ci si scambia poi dirai tu.
Intanto colgo l'occasione per augurarti un buon 2015.
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