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Dora Bruder
 
Dora Bruder 2014-12-28 16:09:38 Fonta
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Fonta Opinione inserita da Fonta    28 Dicembre, 2014
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Dora la ribelle

Dora Bruder è una ragazza ebrea, che scappa dal suo collegio nel dicembre del 1941.

Dora Bruder, è un articolo di giornale che ne annuncia la scomparsa ed il panico dei genitori.

Dura Bruder è un nome tra i tanti dipersi e scomparsi di quel terribile anno a Parigi.

Dora Bruder diventa un tarlo nella mente di Patrick Modiano. Un'ossessione che grida all'autore di esser cercata, capita ed estratta dall'anonimato dei numeri e delle statistiche.

Dora Bruder diventa un alterego, un binario parallelo di due vite ribelli, anormali nella loro normalità, un salto nel vuoto, un desiderio di libertà e di scoperta, in un epoca dove tutto è misterioso e pericoloso.

Dora Bruder è la Jemes Dean degli anni '40, con tutte le limitazioni imposte.
Ci sono diverse chiavi di lettura d questo breve capolavoro di Modiano, io ho cercato di cogliere l'aspetto sociale del libro, la voglia adolescenziale di scappare dal mondo oppressivo e dalle troppe regole che incasellano i giovani...imaginiamo i in quesgli anni!
Ho poi tradotto e coniugnato al presente la vita di Dora, una ragazza ribelle, coem la descrive una parente, magari di quelle che oggi girerebbero con tatuaggi, pearcing e capelli viola, che vuole cambiare il mondo, un mondo sconosciuto ma, opprimente che forse non si cambia così velocemente come si vorrebbe ed allora ciene più comodo cambiare sè stessi...scappando, da un mondo che non lascia vie di fuga!
Ed ora le opportunità, al giorno d'oggi sono all'estero, alla ricerca di esperienze nuove, paesi stranieri e volti differnti. All'epoca in città, in una Parigi che è oppressa dai tedeschi....dove gli ebrei sono i pericolo in casa, figuriamoci in strada...
Interessante anche il tema degli immigrati, dove con questo termine si intendeva anche chi, passava il confine da stati limitrofi, chi andava a Parigi, lavorava per la Francia, pagava le tasse e combatteva in guerra col tricoore...ed ancora era considerato uno straniero.

Ed è in questo luogo, in questo tempo ed in queste crudeltà, che Dora Bruder torna a vivere grazie alla penna di Modiano. Si toglie l'anonimato del numero, se lo ritrova tatuato ad Auschwitz e ce lo imprime a noi, per ricordarci che, nonostante tutto, i nostri animi ribelli, posono contare su un diritto immenso quale la democrazia.

Grazie Dora Bruder.
Grazie Patrick Modiano.

Buon lettura, Nobel!

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Commenti

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Complimenti, una bella recensione per un libro molto bello.
Bello il parallelismo moderno che porta i nostri giovani e anche i meno giovani a trovare una strada fuori dal nostro paese.

Saluti
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Fonta
28 Dicembre, 2014
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Si...mi piace leggere questo libro con uno sguardo alle opportunità conquistate in questi 70 anni! Grazie delle belle parole Riccardo!
interessante la tua chiave di lettura , Michele
Bravo, per aver presentato la complessità, la ricchezza di questo libro apparentemente 'semplice' .
Anche a me è piaciuto. Modiano è veramente un autore da scoprire (per chi non l'ha ancora fatto).
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