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Quando i sentimenti prevalgono sul cinismo
Fiona Maye, giudice dell’Alta Corte britannica, vede la sua vita composta, imbrigliata da regole, abitudinaria e disciplinata, sconvolta dall’incontro con Adam, giovane quasi maggiorenne, malato di leucemia che, in forza del suo credo religioso – è Testimone di Geova – rifiuta le trasfusioni che potrebbero salvargli la vita. Fiona, prima di emettere la sentenza, incontra Adam all’ospedale e rimane contagiata dalla voglia di vivere del ragazzo, dalla sua ingenuità nell’affrontare la inevitabile morte, dalla sua profondità, così rara in ragazzo tanto giovane. Il rigido giudice si ritrova a cantare con Adam che strimpella il violino. Naturalmente emette la sentenza a favore delle trasfusioni e Adam, senza saperlo, e forse senza volerlo, rinasce e insegue Fiona fino nel Newcastle, adorante, per stare con lei, per ringraziarla per il dono che gli ha fatto. Nel trambusto dei saluti – Fiona lo manda via – un bacio destinato alla guancia si appoggia sulle labbra. Il giudice che sa sempre come comportarsi, che sa analizzare i casi ed emettere sentenze equanimi, non sa spiegarsi l’eco che quel bacio ha scatenato in lei.
Mc Ewan riesce ad analizzare le due personalità principali con la stessa capacità con cui Fiona studia i suoi casi ed emette le sentenze, con una prosa incalzante che rivela, dietro a un suo svolgimento apparentemente formale, la forza dei sentimenti che li agitano.