Dettagli Recensione
Vivere o morire
Il romanzo non mi ha entusiasmato, per una carenza sostanziale di contenuti originali.
Si legge e si dimentica, si fa un po' fatica ad interessarsi alla trama, lenta e sfilacciata come i pensieri di Betty, la protagonista.
Il profilo psicologico che lo scrittore ne traccia è abbastanza preciso: Betty prova un certo gusto a voltolarsi nel fango, sbronzarsi e accettare le avances di tutti gli uomini per narcotizzare il dolore.
La separazione dal padre, l'unico uomo da cui si sia sentita autenticamente amata, segna in qualche modo la sua esistenza, condannandola alla perpetua ricerca di un punto d'appoggio:
“Era sporca, faceva pietà, e non c'era nessuno, nessuno al mondo”.
D'altronde, sgualdrina e alcolizzata lo è forse per inclinazione naturale, con una certa tendenza a distruggere o ad autodistruggersi.
Se sbronza e ferita è come una bambina inerme (impeccabile la descrizione dello stato abulico dovuto ai fumi dell'alcol), lucida e ritemprata cambia decisamente registro, diventando una predatrice decisa a prendersi ciò che ritiene le spetti per diritto.
Betty non è donna da mezze misure: vivere o morire, insorgere o arrendersi.
Di grande effetto la sua esile figura in penombra che, un dito sulle labbra, impone un silenzio complice all'uomo che ruba ad un'altra per una sorta di istinto di conservazione.
Lei è tutta lì, ribelle, seducente, viziosa...
Ma resta un'impressione di incompiutezza, qualcosa di non ben amalgamato né approfondito, come se l'autore si fosse limitato ad assemblare idee e immagini senza lavorarci troppo sopra, sintetico per un verso, prolisso per un altro.
Passabile tutto sommato, ma di Simenon si può leggere certamente di meglio.
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Commenti
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Saluti
Un altro romanzo infatti (La vedova Courdec) ho preferito non recensirlo.
Grazie dell'apprezzamento :-)
Per ora l'unico che mi ha lasciata indifferente e' stato il Popinga.
Trovo interessante il tuo commento. Non ho letto questo libro, ma quanto hai scritto mi riporta un po' a certi testi dell'autore non ben riusciti.
I miei preferiti di Simenon restano "L'orologiaio di Everton" e "Il Presidente".
@Rollo: in effetti la mia non è una stroncatura in toto. Il fatto è che con Simenon parto sempre da aspettative elevate e qualche delusione è inevitabile, vista la vasta produzione dello scrittore.
Grazie ad entrambi :-)
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Sto leggendo anche io un Simenon ! La vedova Courdec :-)