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Da quando sei scomparsa
 
Da quando sei scomparsa 2014-12-08 14:08:14 GLICINE
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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    08 Dicembre, 2014
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SE SOLO LE AVESSI TELEFONATO....

L’idea che ha permesso all’autrice di scrivere questo suo romanzo d’esordio, nasce da diverse riflessioni scaturite dopo la visione di una puntata dell’Oprah Winfrey Show, nella quale è stato affrontato un fatto di cronaca davvero terribile ( purtroppo avvenuto anche nel nostro paese).
Una mamma lavoratrice, stressata ed oberata di impegni, dimentica la figlioletta in auto andando al lavoro. Dopo otto ore, viene ritrovata la piccola priva di vita all’interno dell’abitacolo dell’auto, surriscaldata dalla caligine estiva.
L’autrice, fisioterapista a tempo pieno, mamma di tre figli, non fa fatica a pensare in cuor suo, che un errore terribile, può essere in agguato dietro l’angolo della vita di ogni persona, oberata di impegni, di problemi….
Ci sono parecchie donne che devono davvero fare i salti mortali durante la loro giornata, per riuscire a conciliare la gestione della casa, i figli, il lavoro, gli imprevisti… Così come succede a Lisa.
La protagonista ha una famiglia numerosa, il marito Joe tassista, lei costretta a lavorare per far quadrare il bilancio familiare, gestisce un canile sempre sovraffollato di animali abbandonati, con la grande difficoltà di trovare fondi per poter far fronte alle numerose spese di gestione.
La migliore amica, e compagna di classe, della figlia Sally, Lucinda, è figlia di una coppia benestante che gestisce diverse residenze per vacanzieri. La madre Kate è casalinga, e agli occhi di Lisa, è una donna perfetta. Sempre in ordine, con una bella ed ordinata casa, sempre puntuale, con due figli seguitissimi sia nell’ambito scolastico che extra-scolastico. Mai stressata o stanca, mai una lamentela per qualche disattenzione o imprevisto mal gestito.
Lisa si sente inferiore, si sente inadeguata e non in grado di emulare cotanta perfezione ed equilibrio.
Accade così l’imprevedibile. Una mattina Sally, per un lieve malessere non va a scuola, peccato che lo stesso giorno, Lisa dovrebbe prendere anche Lucinda all’uscita di scuola e portarle entrambe a casa per svolgere una ricerca, ma se ne dimentica. Il giorno dopo, Lisa apprende che Lucinda è scomparsa.
Come in tutti i piccoli centri, la tragedia del singolo diventa interesse collettivo. Partono ricerche nella zona ad opera dei padri, che affrontano il gelo notturno senza remore. Lisa cerca in tutti i modi un segno da parte di Kate e dei suoi familiari, che le permetta di perdonarsi la distrazione e disattenzione fatale.
Passano i giorni ma di Lucinda nessuna traccia… Contemporaneamente spariscono altre due ragazzine, con caratteristiche fisiche simili… Possibile che la giovane sia rimasta vittima del pedofilo che sembra aggirarsi nella zona?
Zone non chiare vengono pian piano alla luce…. Non tutto è ciò che sembra. Mi viene da dire: “cara Lisa, non è tutto oro quello che luccica!”
L’attenzione del lettore viene tenuta viva da una scrittura fluida, da una trama movimentata al punto giusto. Non un thriller nel vero senso del termine, in quanto l’attenzione non è focalizzata sul rapimento e stupro di ragazzine, ad opera del pedofilo seriale di turno, ma sulle dinamiche familiari che ruotano intorno a queste tragedie; sul fatto che al dolore ed alla disattesa dei propri sogni, ogni donna reagisce in modo differente. Non sempre quello che ci appare idealmente perfetto, lo è davvero. Spesso siamo così focalizzate sul nostro quotidiano, sul nostro rincorrere questo ideale di perfezione, che non prestiamo veramente attenzione a chi ci sta intorno, e non siamo in grado di cogliere quella miriade di particolari e parole che raccontano tutta un’altra storia.
Un libro gradevole, sicuramente da leggere per gli amanti del genere.

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Commenti

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Veramente, noi donne e mamme e lavoratrici abbiamo troppe cose per la testa ed è facile ci sfugga qualcosa. Tutto sta nella gravità di questo qualcosa. Oddio...speriamo sempre in bene!
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GLICINE
08 Dicembre, 2014
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E' vero Lucia... anche io mi rendo conto che spesso dimentico di pagare una bolletta, di comperare quell'ingrediente per cena, di fissare un appuntamento..... L'enormità di non ricordare di lasciare un figlio dalla baby sitter o all'asilo è davvero grave..... Davvero speriamo sempre in bene!
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Pia Sgarbossa
09 Dicembre, 2014
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Mi fai ricordare lo stesso fatto accaduto alcuni anni fa ad un professore universitario...in quel caso riflettei molto su quanto sia grande la responsabilità di un genitore, soprattutto se oberato di impegni...perché sono proprio le menti più complesse, quelle portate alle dimenticanze...
Non giudicai..ma riflettei moltissimo ...questo si.
Grazie Francesca.
Pia
In risposta ad un precedente commento
GLICINE
09 Dicembre, 2014
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Sono d'accordo Pia, episodi che fanno molto riflettere su come la società attuale riduce le persone... Davvero inquietante. Un abbraccio carissima.
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