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SE SOLO LE AVESSI TELEFONATO....
L’idea che ha permesso all’autrice di scrivere questo suo romanzo d’esordio, nasce da diverse riflessioni scaturite dopo la visione di una puntata dell’Oprah Winfrey Show, nella quale è stato affrontato un fatto di cronaca davvero terribile ( purtroppo avvenuto anche nel nostro paese).
Una mamma lavoratrice, stressata ed oberata di impegni, dimentica la figlioletta in auto andando al lavoro. Dopo otto ore, viene ritrovata la piccola priva di vita all’interno dell’abitacolo dell’auto, surriscaldata dalla caligine estiva.
L’autrice, fisioterapista a tempo pieno, mamma di tre figli, non fa fatica a pensare in cuor suo, che un errore terribile, può essere in agguato dietro l’angolo della vita di ogni persona, oberata di impegni, di problemi….
Ci sono parecchie donne che devono davvero fare i salti mortali durante la loro giornata, per riuscire a conciliare la gestione della casa, i figli, il lavoro, gli imprevisti… Così come succede a Lisa.
La protagonista ha una famiglia numerosa, il marito Joe tassista, lei costretta a lavorare per far quadrare il bilancio familiare, gestisce un canile sempre sovraffollato di animali abbandonati, con la grande difficoltà di trovare fondi per poter far fronte alle numerose spese di gestione.
La migliore amica, e compagna di classe, della figlia Sally, Lucinda, è figlia di una coppia benestante che gestisce diverse residenze per vacanzieri. La madre Kate è casalinga, e agli occhi di Lisa, è una donna perfetta. Sempre in ordine, con una bella ed ordinata casa, sempre puntuale, con due figli seguitissimi sia nell’ambito scolastico che extra-scolastico. Mai stressata o stanca, mai una lamentela per qualche disattenzione o imprevisto mal gestito.
Lisa si sente inferiore, si sente inadeguata e non in grado di emulare cotanta perfezione ed equilibrio.
Accade così l’imprevedibile. Una mattina Sally, per un lieve malessere non va a scuola, peccato che lo stesso giorno, Lisa dovrebbe prendere anche Lucinda all’uscita di scuola e portarle entrambe a casa per svolgere una ricerca, ma se ne dimentica. Il giorno dopo, Lisa apprende che Lucinda è scomparsa.
Come in tutti i piccoli centri, la tragedia del singolo diventa interesse collettivo. Partono ricerche nella zona ad opera dei padri, che affrontano il gelo notturno senza remore. Lisa cerca in tutti i modi un segno da parte di Kate e dei suoi familiari, che le permetta di perdonarsi la distrazione e disattenzione fatale.
Passano i giorni ma di Lucinda nessuna traccia… Contemporaneamente spariscono altre due ragazzine, con caratteristiche fisiche simili… Possibile che la giovane sia rimasta vittima del pedofilo che sembra aggirarsi nella zona?
Zone non chiare vengono pian piano alla luce…. Non tutto è ciò che sembra. Mi viene da dire: “cara Lisa, non è tutto oro quello che luccica!”
L’attenzione del lettore viene tenuta viva da una scrittura fluida, da una trama movimentata al punto giusto. Non un thriller nel vero senso del termine, in quanto l’attenzione non è focalizzata sul rapimento e stupro di ragazzine, ad opera del pedofilo seriale di turno, ma sulle dinamiche familiari che ruotano intorno a queste tragedie; sul fatto che al dolore ed alla disattesa dei propri sogni, ogni donna reagisce in modo differente. Non sempre quello che ci appare idealmente perfetto, lo è davvero. Spesso siamo così focalizzate sul nostro quotidiano, sul nostro rincorrere questo ideale di perfezione, che non prestiamo veramente attenzione a chi ci sta intorno, e non siamo in grado di cogliere quella miriade di particolari e parole che raccontano tutta un’altra storia.
Un libro gradevole, sicuramente da leggere per gli amanti del genere.
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Commenti
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Non giudicai..ma riflettei moltissimo ...questo si.
Grazie Francesca.
Pia
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