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Una chicca.
Questo libro l’ho letto circa un paio di anni fa ma avevo lasciato un commento su Anobii piuttosto scarno ed ho deciso di rispolverarlo per dirvi qualcosa di più.
Innanzi tutto, piccolo accenno sulla vita dell’autore: Jerome Klapka Jerome.
Questo signore dal nome piuttosto “curioso”, è nato il 2 maggio del 1859 a Walsall, Inghilterra centrale, da Jerome Clapp e Marguerite Jones. Egli fu sempre desideroso di entrare in politica o diventare un uomo di lettere, ma nel 1872 morirono entrambi i genitori e fu costretto ad accantonare questi suoi desideri per trovarsi un lavoro. Non era il solo rimasto della famiglia: delle due sorelle, Paulina e Blandina, una in particolare avvicina il fratello al teatro, che con uno pseudonimo (Harold Crichton) intraprende la strada di attore. Purtroppo la compagnia teatrale era tra le più squattrinate e a 21 anni decide di mollare tutto per dedicarsi alla carriera giornalistica, scrivendo saggi, satire e storielle che ebbero tutt’altro che successo. Provò svariati lavoretti ed un minimo di successo cominciò a riscontrarlo nel 1885 con il libro umoristico intitolato “Sul palco - e sotto”. Nel 1888 sposò Ettie (Georgina Elizabeth Henrietta Stanley Marris) che aveva avuto una figlia dal precedente matrimonio. Dalla luna di miele passata sul Tamigi su una barchetta, Jerome fu colto dalla ispirazione che lo portò a stendere a partire dal loro ritorno dalla luna di miele. Il libro ebbe enorme successo a livello mondiale e i proventi delle vendite permisero a Jerome di dedicarsi alla scrittura producendo successi e non.
Non aggiungo altro, siamo qui per parlare del suo più grande successo e credo di aver dato notizie a sufficienza.
Allora, innanzi tutto, “Tre uomini in barca”, parla delle avventure di 3 amici (Jerome, Harris e George) durante la loro risalita del Tamigi, in compagnia del cane Montmorency. Si susseguiranno svariate gag comiche sui piaceri e i dispiaceri della vita in barca, dal rischio di caduta in acqua, al problema dell’approvvigionamento dei viveri, alla costruzione di una tenda sulla barca stessa. Un tipico romanzo ricco di humor inglese che non manca di essere apprezzato anche dal resto dei lettori.
Secondo il mio punto di vista, il successo che ha avuto ai tempi è più che meritato. Lettura piacevole e scorrevole, adatta a qualsiasi momento della giornata nella quale si abbia voglia di svagarci un po’ e, perché no, farci anche due risate. L’unica pecca sono i periodi talvolta lunghissimi ed interminabili (io non sono un’amante delle 70 subordinate per frase), però si legge che è un piacere comunque.
Personaggi ben caratterizzati, ambientazione descritta a sufficienza senza troppe dilungaggini inutili e storielle molto sfiziose. Purtroppo vorrei aggiungere qualcosa di più ma ne è passato di tempo da quando l’ho letto e non ricordo tutto alla perfezione.
Vi prometterò una rilettura appena possibile, così da aggiungere altro a questa recensione un po’ superficiale. :(
In conclusione: vi consiglio di dargli una lettura, è carino e alla portata di tutti, adatto anche a chi ha poco tempo per leggere.
Buon divertimento!
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Commenti
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Concordo con Emilio, è ormai un classico.
Di una leggerezza unica.
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Non ho letto il libro, benché sia ormai un classico.