Dettagli Recensione
Vivere a Sant' Ireneo
Quest'anno un'autrice spagnola di nome Natalia Sanmartin Fenollera ha esordito con il romanzo dal titolo “Il risveglio della signorina Prim”.
Titolo stravagante ed emblematico, cover coloratissima, per un romanzo che sembra seguire il sentiero della fiaba con affacci sul mondo reale.
Romanzo ibrido quindi, dal costrutto che non brilla per originalità anche se l'impegno dell'autrice è da riconoscersi.
Da subito si percepisce un clima etereo, magico, fuori dai ritmi e dai canoni di una reale vita quotidiana.
Il lettore si trova catapultato nel raggio di pochissime pagine, all'interno di una fantasiosa comunità di uomini e donne ritiratisi volontariamente dalla frenetica vita cittadina.
Sembra di immaginare stradine di zucchero e case calde dove le cucine sfornano cibi genuini e torte soffici, dove i bimbi vengono istruiti in casa attraverso la riscoperta dei più grandi autori della letteratura latina e greca.
Il romanzo è attraversato da una vena filosofica che l'autrice, forse per inesperienza, non riesce a gestire nel migliore dei modi, giungendo a tratteggiare disquisizioni che poi evaporano come gocce sotto il solleone.
Alcuni temi messi sulla labbra dei protagonisti sono interessanti, ossia le differenti visioni della vita, il raggiungimento delle aspirazioni personali, la cura e l'attenzione verso il prossimo; peccato che la tematica morale e filosofica risulti annacquata e priva di approfondimento.
Al primissimo impatto il romanzo potrebbe sembrare accostabile all'opera partorita dalla Barbery in “L'eleganza del riccio”, ma nel corso della narrazione appare chiara la diversa caratura ed il differente costrutto.
Occorre augurarsi che la penna dell'autrice riesca a irrobustirsi sotto il profilo del contenuto, cimentandosi in uno scritto meno acerbo del presente.
Al contrario di quello che si potrebbe pensare, si tratta di un genere letterario tutt'altro che semplice; il rischio di scivolare nel banale e nello scontato è elevato; oltre al fatto che il campo morale-filosofico-sociologico è sempre un terreno fragile e melmoso su cui camminare.
Indicazioni utili
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Commenti
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una collega me lo ha portato, dicendomi che era talmente bello che non potevo non leggerlo.......lei ne era entusiasta ed io per essere cortese l'ho letto :-))))
de gustibus*
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