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Sulle tracce di Dora
"Altri, (...) proprio prima della mia nascita, avevano patito pene di ogni sorta per consentire a noi di provare soltanto piccoli dispiaceri" (P. Modiano è nato nel 1945).
L'Io narrante è scosso, dopo oltre mezzo secolo dalla pubblicazione, da una piccola inserzione su "Paris-Soir" di fine '41, in cui dei genitori ricercano la figlia quindicenne, Dora Bruder, evidentemente scomparsa o fuggita.
Eccoci dunque sulle tracce di Dora, alla ricerca di informazioni, documenti, percorrendo le strade di Parigi che si pensa lei abbia percorso : "si dice che se non altro i luoghi serbano una lieve impronta delle persone che li hanno abitati".
Il tempo ' indagato ' è focalizzato essenzialmente negli anni '41 e '42 : periodo terribile per la Francia e per gli ebrei (fra questi la nostra protagonista) che vi abitavano : infuria la Seconda Guerra Mondiale, coi nazisti invasori, fra resistenza e collaborazionismo.
L'interesse e la profondità del libro, però, non derivano tanto dalle ricerche ' pratiche ' , quanto dall'insieme di risonanze e ' corrispondenze ' interiori, intuizioni : aspetti che varcano la mera ragione ed aprono verso più ampie prospettive, che coinvolgono sia noi lettori che chi scrive e il suo mondo : fra il tempo di Dora e quello della scoperta delle sue tracce, passano momenti in cui ' quei ' luoghi sono stati vissuti dall'Io narrante con sensazioni premonitrici : "quel pomeriggio, senza sapere perché, avevo la sensazione di camminare sulle tracce di qualcuno"; oppure, "Ricordo che allora, per la prima volta, avevo sentito il vuoto che si prova davanti a ciò che è andato distrutto, raso al suolo. Non sapevo ancora dell'esistenza di Dora Bruder". C'è la sensazione di "essere il solo a reggere il filo che colloca la Parigi di quell'epoca a quella di oggi".
Si tratta dell'attitudine dell'artista alla ' veggenza ', alla capacità di captare realtà che altri ' non vedono ' , secondo la lezione dei Simbolisti, ma qui in modo nuovo.
Oltre a Dora, l'autore che cosa cerca ? Sicuramente si avvertono risonanze che lo riguardano nel profondo.
Lo stile di Modiano è di livello altissimo : lieve e preciso (qualità che tanto piacevano ad Italo Calvino); capace, con la sua semplicità e assenza di artifici, di coinvolgere e commuovere il lettore, senza alcuna concessione a facilonerie o stucchevoli colpi di scena : la verità basta a se stessa.
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Commenti
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E' un libro, però, che ti coinvolge man mano che ti addentri nella lettura, non dalle prime pagine.
E' per chi ama una scrittura essenziale, senza orpelli o barocchismi.
non conosco né l'opera né l'autore, il tuo commento mi incuriosisce perché lascia aperta la via alla lettura dell'opera con la domanda: "Oltre a Dora, l'autore che cosa cerca ?".
Un saluto
Laura
ottimo Emilio
che è propria dei grandi libri.
Ciao!
Trovi disdicevole il cenno a Italo Calvino ?
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