Dettagli Recensione
Layla, you've got me on my knees..
Vi è mai capitato di leggere un romanzo e di restarne folgorati al punto tale da non riuscire a smettere di sfogliarne le pagine e scoprire parola dopo parola quali saranno le sorti dei protagonisti? Avete presente quella sensazione di completa immedesimazione in quei soggetti che rendono quello scritto autentico? Ricordate (e/o avete mai vissuto) ancora il fremito che “quella, e solo quella, persona” è capace di donarvi? Questo è solo la punta dell'iceberg che “Stanotte il cielo ci appartiene” è in grado di donare al lettore.
Come una calamita il romanzo cattura l'attenzione di chi decide di addentrarvisi, il tutto con un linguaggio semplice e diretto. Nulla più del dovuto è aggiunto alla narrazione, questa è fluida, scorrevole e stilisticamente moderna seppur non scialba, carattere comune alla maggior parte dei componimenti più recenti.
Le vicende sono ambientate a Stoccarda e vedono la giovane ma adulta Layla alle prese con una vita che non riconosce più sua. Fotografa di eventi titolare di una piccola ditta e fidanzata con Oliver non ha la più pallida idea di quel che le sia successo e di come sia arrivata a questo punto. Dove sono finiti i suoi sogni,i suoi obiettivi? Quando e perché ha venduto se stessa ed ha deciso di accontentarsi di quel che le veniva inconsciamente suggerito? Senza rendersene conto ha cominciato a vivere una vita che non è la sua ingannando persino se stessa con una serie di interminabili giustificazioni, tutto pur di difendere quel piccolo universo che si era creata e su cui Oli tanto la sosteneva. Qualcosa le manca ma non riesce a focalizzare cosa sia, strano considerando la sua attività.
Tristan. Alto, prestante e con dei meravigliosi occhi verdi entra per caso nell'obiettivo della giovane artista e con altrettanta facilità si insinua anche nel suo cuore. Tra i due nasce subito una forte intesa e sarà proprio la presenza del ragazzo a far riflettere Layla e a “svegliarla” dal coma apparente in cui si è rifugiata. Tristan non è un principe azzurro sul cavallo bianco uscito dalla fiaba appositamente per conquistare l'indifesa donzella in preda a crisi isteriche o necessitante di atti eroici impellenti, è un essere umano con i suoi pregi e i suoi difetti ma soprattutto con i suoi fantasmi. E così come inizia il percorso di riflessione della protagonista ha inizio anche il periodo di cambiamento dell'eroe maschile della vicenda.
E' un romanzo che pagina dopo pagina si evolve invitando il lettore a riflettere sul coraggio che ci vuole per affrontare la vita ma anche per viverla. Ogni personaggio ha una sua caratteristica e un suo lascito:
Layla è colei che interrogandosi dovrà decidere se tirar fuori tutto il suo coraggio e accogliere quei doni che le sono stati offerti da quella che sembrava essere una serata qualunque stravolgendo tutto quel che fino ad allora è stata ed ha avuto oppure che dovrà scegliere di vivere nel palliativo in cui si è rifugiata;
- Tristan dovrà affrontare quei fantasmi del passato che per tanto, troppo tempo lo hanno paralizzato, dovrà accettare il fatto che quel che aveva non è più nel suo presente e non sarai mai nel suo futuro. Continuare a vivere o lasciarsi annegare in un universo di ricordi?
- Oliver catapulterà il lettore in deja-vu non indifferenti. Egli è l'uomo di polso, sicuro, pragmatico, stabile ed attaccato alle certezze. Ciò che non rientra nei suoi schemi non è preso minimamente in considerazione, non conta niente. Ad esempio, Layla fa di tutto per entrare nella vita dell'uomo ma lui la considera solo una comparsa, un qualcuno su cui fare affidamento quando non è preso dai suoi impegni di lavoro, dai suoi hobbies e via dicendo. Considera la sua convivente poco più di una teenagers che si diverte a fare la paparazza, non la prende sul serio e cosa più importante non l'ascolta bensì la soffoca con le sue pretese. Arriva al punto di decidere per lei cosa mangiare e cosa no. Inconcepibile! Ed è restio a cogliere i segnali della giovane. Per quanto lei cerchi di salvare la loro relazione cercando di essere parte della sua vita, di interagire con lui, di coadiuvare i loro mondi paralleli, lui va avanti per la sua strada in quel vortice di quotidianità che caratterizza le sue giornate. Non ha il coraggio di ammettere che i suoi sentimenti per la donna sono cambiati, è un pensiero che non lo sfiora minimamente. Layla resta male di qualcosa? Lui non se ne accorge. Layla ha bisogno di momenti solo per loro? Lui le risponde che “già convivono”, questo basta. Eppure Layla ci prova in tutti i modi a salvare la loro coppia e nonostante ciò quando comprende che si sta illudendo e che da molto tempo il “vaso” si è rotto, rispetta Oliver non vuole fargli del male ed aspetta di lasciarlo prima di decidere cosa fare e soprattutto con chi stare. Perché ho evidenziato tutto ciò? Perché credo che chiunque si sia trovato nella situazione di stallo provata da Oliver e Layla e abbia provato il desiderio di Tristan e Layla di vivere quell'amore puro e incondizionato unico per la semplicità che lo caratterizza.
Che dire, un romanzo capace di far riflettere, con una prospettiva completa a 360° di ogni circostanza e da non sottovalutare . La sua forza? Le emozioni descritte, queste sono delineate con grande maestria e rendono l'opera viva.
Vi lascio con due brevi incipit:
“La vita è così ingiusta: ti prende, ti scuote e ti regala sogni incredibili. Ma si aspetta anche che tu abbia il coraggio di realizzarli, altrimenti è tutto inutile. Che vigliacca”.
“Non può dirti cosa devi o non devi fare. Se vuoi davvero qualcosa, dovresti farla e basta, non permettere a nessuno di impedirtelo. Altrimenti alla fine rimpiangerai di non averlo fatto, e darai la colpa lui. Dubito che lui preferisca questo. Se per te è così importante, fallo e basta”.