Dettagli Recensione
Un normale psicopatico
È il primo romanzo che leggo di Palahniuk e devo dire che la sua metrica ed il suo linguaggio mi hanno molto affascinato, oltre alla trama del libro. Userei due parole per descrivere il metodo di scrittura Fight Club: tagliente e martellante. Con frasi corte, decise e scandite esclusivamente da punti l'autore trasforma l'ambiente in una frenesia continua ed inarrestabile, un caos indiretto che non può essere controllato.
Il personaggio che ad una prima vista non può sembrare altro che uno psicopatico schizofrenico, se lo si identifica fino in fondo, può diventare una persona comune che ha scovato i problemi che la società odierna ci palesa ogni istante nella quotidianità di tutti i giorni e cerca di risolverli poichè non crede sia giusto convivere con essi ( come credo che nessuno lo voglia). Quindi, estremizzando, Palahniuk ci fa capire quali sono le piaghe del nostro mondo è come cercare di superarle. La perfezione, il possesso, il potere, non so il punto di arrivo dell'essere umano anche se è questo che la società ci porta a credere, il Fight club aiuta così i suoi soci a diventare imperfetti a perdere qualsiasi così per poi rielevarsi e dare un valore allo spirito e non solo allo scatolone ornato di vestiti firmati che lo contiene. È questo il concetto che più mi è piaciuto leggendo questo libro che va un po' oltre la trama e il tipo di lessico usato dell'autore. Un altro spunto affascinante è sicuramente il valore dato al dolore, sicuramente diverso dal comune punto di vista.