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Chi trova una lepre trova un tesoro
Siamo in Finlandia ed un auto con a bordo due uomini che sono in viaggio per lavoro, un giornalista ed un fotografo, sta percorrendo una strada che lambisce un bosco. All’improvviso compare davanti alla macchina una lepre, l’uomo al volante cerca di frenare per evitare lo scontro ma….. Questo è l’incipit de “L’anno della lepre” dello scrittore finlandese Arto Pasilinna, uscito per la prima volta in Italia nel 1994 e che fin da subito riscosse un grande successo, esattamente come avvenne in patria quando uscì circa vent’anni prima.
Con questo romanzo si inaugura il genere “umoristico-ecologico”, in quanto le avventure che vive il giornalista Vatanen con la lepre sono tutte piuttosto strampalate ed assurde, così come sono molto pittoreschi e sui generis, i personaggi che incontra. Giusto per fare qualche esempio trova sulla sua strada un pastore luterano molto arrabbiato perché la lepre ha lasciato nella sua chiesa delle palline di sterco, oppure un ex insegnante che ha deciso di consacrare la sua vita alle divinità pagane finlandesi e pertanto vuole rapire la lepre per sacrificarla agli dei in cui crede. Sullo sfondo delle vicende di Vatanen, l’autore dedica grande attenzione alla flora ed alla fauna finlandese. I due “personaggi“ si muovono lungo laghi e foreste, trovano la neve che comincia a cadere già a fine agosto, si imbattono nelle renne ed anche in un pericoloso orso con il quale Vatanen ingaggia un lungo inseguimento.
Indubbiamente si tratta di un’opera dal forte contenuto simbolico. Vatanen viene descritto come una persona cinica, infelice, delusa dal suo matrimonio e dal suo lavoro. Nel momento in cui trova la lepre e decide di fuggire con lei, lontano dal mondo urbanizzato e da Helsinki, riesce finalmente a riscoprire sé stesso ed a raggiungere la pace interiore. Con la fuga Vatanen si assume la responsabilità di abbandonare la sua routine quotidiana scegliendo la vita che ha sempre sognato a contatto con la natura.
Concludo con le mie impressioni. Ho letto questo libro sull'onda dell'entusiasmo trasmessomi da amici oltre che dai commenti su internet di altri lettori. Col senno di poi posso dire che la storia è sicuramente molto particolare ma io non l'ho poi trovata così divertente!...... Sicuramente la colpa è solo mia in quanto si vede che non capisco l'humour finlandese :)
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Saluti.
Selma Lagerlof (svedese, Premio Nobel) : "L'imperatore di Potugallia" ;
T. Lindgren (svedese) : "Per amore della verità";
Steffansson (islandese) : "Paradiso e inferno" (primo libro di una trilogia);
Gustafsson (svedese) : "Morte di un apicultore" ;
D. Solstad (norvegese) : "Timidezza e dignità";
Hella Hasse (olandese) : "La pianista e i lupi".
.... Buona lettura.
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L'autore è forse, fra gli scrittori scandinavi di talento, quello che vende di più in Italia. Ebbene, io amo molto e leggo abbastanza letteratura nordica, ma non lo colloco affatto fra i migliori, anche se ho trovato il suo libro "I veleni della dolce Linnea" molto gradevole.