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Il diavolo e la signorina Prym
 
Il diavolo e la signorina Prym 2014-11-20 13:55:12 SARY
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
SARY Opinione inserita da SARY    20 Novembre, 2014
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Il Bene e il Male

Uno straniero compare a Viscos. Berta, l’anziana del paese additata come strega, nota il diavolo accanto al viandante. La vita è stata tremenda con lui, Dio lo ha abbandonato, la vendetta potrebbe placare l’animo infuocato e inorgoglire il diavolo. Una scommessa macabra mette alla prova gli animi dei cittadini, nel momento del giudizio si vedrà chi è buono e chi è cattivo.
Parabola sull’essenza umana, sulla libera scelta fra bene e male, sulla volontà di essere angeli o demoni. La domanda che si pone Coelho risale ai tempi di Caino e Abele: l’uomo è fondamentalmente buono o cattivo?
Attraverso leggende, novelle, citazioni religiose, teologiche e filosofiche varie l’autore tenta di spiegare concetti non proprio alla mano. La morale quale è? Da quel che ho capito, nell’uomo convivono due forze contrapposte, in base ai momenti, alle situazioni, ai sentimenti provati dallo stesso, esse si scatenano con più o meno forza, a volte vince la luce, a volte le tenebre. Resta comunque all’individuo scegliere, Dio fornisce strumenti fin dall’origine, dissemina circostanze, crea possibilità, poi sta ancora a noi essere protagonisti o spettatori.
Il diavolo e la signorina Prym conclude la trilogia insieme a “Veronika decide di morire” e “Sulla sponda del fiume piedra mi sono seduta e ho pianto”, quest’ultimo è il migliore. Se negli altri erano sì presenti collegamenti “religiosi” e concetti sull’amore universale ma a dosi contenute tanto da lasciar prevalere l’idea del romanzo fine a sé stesso, quindi di piacere, qui le pagine sono impregnate di concetti sul Bene e sul Male, lasciando poco spazio ad altro.
Ottima l’idea di utilizzare parabole/novelle per esporre il proprio pensiero, sempre diverse negli scenari e ricche di spunti. Lo stile è buono, riconosco in Coelho un abile scrittore, colto e vissuto in grado di catturare attenzione e consensi. Ci sono righe esasperanti ed altre confortanti. Lo definisco da sempre un profeta, lui semina, qualcosa attecchisce e si sviluppa, qualcosa muore sul nascere.
Concludendo, non è un libro per tutti, solo per chi ama lasciare le porte aperte.

“Il Bene e il Male hanno la stessa faccia. Tutto dipende dal momento in cui attraversano il cammino di ogni essere umano”.

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