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La tredicesima storia
"Il silenzio non è l'ambiente naturale per le storie" mi ha detto una volta Miss Winter. "Le storie hanno bisogno di parole. Altrimenti impallidiscono, si ammalano e muoiono. E poi ti ossessionano". E' verissimo. Perciò ecco la mia storia.Avevo dieci anni quando scoprii il segreto tenuto in serbo da mia madre. E' importante perchè non spettava a lei serbare quel segreto. Spettava a me. (...)
Per me vedere significa leggere. E' sempre stato così. Scorsi quei documenti (...) perchè mai avevo due certificati di nascita?
Avevo una gemella
(...) Un certificato di morte.
La mia gemella era morta.
Questo, più o meno, è il modo in cui si presenta Miss Margaret Lea nelle prime pagine del romanzo. Una vita all'apparenza priva di scossoni scorre placidamente all'ombra di una biblioteca/libreria paterna, finchè l'Io narrativo mette un punto d'arresto. Fermati lettore, perchè non è tutto oro quello che luccica. C'è un motivo per il mio amore per i libri,c'è la fuga che cerco da un dolore che non mi abbandona. La vita di una giovane donna che sente bruciante la perdita della sorella e della madre (anche se ad un livello diverso ma non meno doloroso) viene investita di una nuova possibilità. Svelare la verità biografica di una famosa autrice di bestsellers a lei contemporanea. Il bagaglio di amozioni e il delicato intreccio di storie di cui Margaret diviene fidata depositaria, si allacciano alla vicenda privata. Una storia di gemelle si avvicina ad un'altra storia di gemelle. Un fantasma a lungo desiderato incontrerà forse altri fantasmi, veri o presunti che siano.
Un libro che si legge tutto d'un fiato, semplice nello stile e avvincente nella trama. Un piccolo gioiello che mi ha trovata,ancora una volta, piuttosto che farsi trovare. Uno di quei tesori per cui vale la pena di curiosare in libreria, anche quando entri dicendo tra te e te " Solo un'occhiata...non compro niente stavolta..".