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Una trascinante cavalcata
Ho scelto la lettura di questo libro sull'onda delle recensioni entusiastiche lette un po' dovunque.
E devo dire, in tutta sincerità, che la prima parte della storia, seppur affascinante, mi aveva lasciato un po' freddo. La protagonista, famosa attrice di 65 anni, conserva nella sua memoria un avvenimento drammatico: a 15 anni ha visto sua madre, donna mite e sensibile, uccidere un uomo. La ragazza non ha mai trovato risposte soddisfacenti per spiegare un tale orrore, quindi si è portata dentro per 50 anni un macigno che l'ha segnata. Quando si ritrova con le sorelle accanto alla madre morente, decide che è giunto il momento di comprendere le vere ragioni di ciò che accadde quel giorno. Comincia, così, un racconto avvincente, fatto di continui salti temporali, e Laurel, un po' alla volta, viene a conoscenza di tutti i segreti di una vicenda complessa ed intricata, fino ad arrivare ad una stupefacente sorpresa finale.
All'inizio quello che mi è mancato è quell'approfondimento psicologico e quella tridimensionalità dei personaggi che tanto mi piace incontrare nei libri che leggo. Kate Morton, l'autrice, non ama i personaggi ambigui, le sue figure sono o bianche o nere, i cattivi sono solo cattivi ed i buoni solo buoni, il suo stile di scrittura è molto chiaro e definito, la Morton ama spiegare tutto e non bisogna stare ad immaginare o supporre, mentre si legge. Questo approccio mi ha inizialmente creato dei problemi, ma nello scorrere le pagine il rapporto con questo libro è cambiato. Capitolo dopo capitolo gli avvenimenti crescono di importanza e di intensità, le sorprese fioriscono e nelle ultime convulse pagine si ha la sensazione di essere travolti dagli avvenimenti, sempre più coinvolgenti ed emozionanti.
Un bel libro, questo della Morton, che lascia, al termine della lettura, la sensazione di aver partecipato ad una vera epopea familiare.
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Commenti
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Dapprima mi è venuto spontaneo pensare a quanto la freddezza non faccia per me. Poi, ad una seconda lettura della tua recensione, ho colto un altro aspetto, molto bello, che spero corrisponda a verità. Mi piace pensare che l'evolversi della narrazione sia una scelta del'autore, che abbia voluto trasmettere la difficoltà di vivere con un macigno dentro...per giungere all'apoteosi dei sentimenti, nel momento in cui essi stessi hanno potuto trovare valvola di sfogo...spero di essere riuscita a spiegarmi...
Ciao Marco e grazie!
L'autrice non delinea i personaggi in maniera psicologicamente profonda, le dinamiche personali sono facilmente individuabili, ma la drammaticità e l'intensità del racconto raggiunge il traguardo del farti sentire i sentimenti dei protagonisti in maniera vivida.
Un abbraccio a te e grazie della considerazione che manifesti sempre!
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Ho trovato il tuo commento molto interessante ed equilibrato.
Del libro mi lascia un po' perplesso la poca complessità dei personaggi ( ' o bianco o nero ' ); pare punti tutto sulla trama.