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Pacifismo incompiuto
“Alabarde Alabarde” è l’ultima opera incompiuta di José Saramago e si ispira agli spunti forniti da L’Espoir di André Malraux.
Dai tre capitoli disponibili e dagli appunti del premio Nobel portoghese si ricava l’abbozzo della storia: Artur Paz Semedo è impiegato in mansioni amministrative presso le “Produzioni Bellona S.A.”, azienda produttrice di armi. Artur si è separato dalla moglie: la pacifista Felicia non condivide l’acquiescenza del marito verso un’impresa che alimenta i commerci bellici.
Quando Artur decide di approfondire il passato della Bellona consultandone l’archivio storico (“Sono in archivio, e lei di là, Parla più forte, sembra che sei in fondo a una tomba”), viene a conoscenza di informazioni che stimolano curiosità e spirito critico (“Prima di arrivare alla guerra civile di spagna, dovremo passare ancora per quella dell’italia contro l’abissinia, contro l’etiopia…”).
Lo stile di Saramago è ribelle: si compiace degli anacoluti e non rispetta le regole ortografiche di maiuscole, minuscole e compagnia cantante.
I tre capitoli, che costituiscono l’incipit di una storia che possiamo soltanto intuire, vengono pubblicati con il racconto “Anch’io ho conosciuto Artur Paz Semedo” di Roberto Saviano. Che comincia con un panegirico (“Di tutte le cose che poteva fare José Saramago morire è quella più inaspettata") e poi prosegue con il refrain del titolo (“Anch’io ho conosciuto Artur Paz Semedo”) per narrare le storie di giornalisti corrispondenti, oppositori, cronisti, combattenti:
“Martin Woods. La sua arma era la precisione”
“Tim Lopes. La sua arma era la passione”
“Alfredo Corchado, corrispondente in Messico…”
A decretare la funzione dell’informazione: “Trovare parole semplici è il mestiere più complicato che sceglie di fare uno scrittore. Parole semplici incapaci di inganno. Parole forse in grado d’esser felici.”
Bruno Elpis
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Commenti
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@ Alessia: verissimo quello che dici. Capita anche nel mondo della musica, quando qualche artista muore... si arriva addirittura a sintetizzarne la voce! Qui l'effetto "postumo" viene amplificato dall'abbinamento con il racconto di Saviano (i tre capitoli sono troppo brevi!) :-)
Ciao!
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