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UN MURO TRA EBREI E CRISTIANI
Non ho parole per descrivere questo libro.
Non è certo un libro pieno d'azione...certo che no......
Ma ho ancora dentro di me le emozioni che ho provato leggendo pagina per pagina: ho pianto
e ho riso, ho provato rabbia e la voglia di abbracciare i personaggi a me più cari.
Questo libro mi ha aperto sugli occhi non tanto sulla guerra (di cui si fa solo accenno),
ma bensì sulle differenze che vi erano tra ebrei e cristiani, pur abitando vicini,
le tradizioni che faticavano a sparire e le persone bigotte che credevano addirittura che
sposando un cristiano si poteva morire. Ho provato tanta compassione per una mamma che cercava di dare tutto ai suoi figli, nonostante la povertà che li circondava e che era sposata con un uomo menefreghista e ubriacone.
Ma, questo sentimento, alle volte, era sostituito dall'odio e dal disprezzo che mi dava la sua figura.
Pur di mettere in salvo i suoi figli, pur di dare loro tutto,era disposta a tenersi dentro anche
le lacrime, ma ahimè non era capace di aprire la mente... e questo era un grande difetto secondo me..
Era comunque succube di ciò che divevano gli altri e sopratutto aveva paura di ciò che le persone dicevano di lei e della sua famiglia.
E questo rendeva comunque infelici i figli. "Arry è il bambino più piccolo, il protagonista
del libro che racconta la sua vita (raccontata da Harry in persona, un novantatreenne
con un modo di scrivere che incanta il lettore), ed è l'unico che cercava ai tempi di capire
sopratutto sua madre e comunque il comportamento di tutti quelli che lo circondavano.
Nonostante poi la guerra finì e gli ebrei vinsero, la differenza tra le due popolazioni
non sembrava cessare e chiaramente non tutti erano d'accordo, sopratutto i giovani amanti, costretti
a nscondersi sempre e dovunque per non essere incriminati e separati.
"Non siamo diversi l'uno dall'altro, anzi in realtà non siamo diversi affatto.
Siamo tutti essere umani, con gli stessi bisogni, gli stessi desideri, gli stessi sentimenti.
E' una bugia che non ci vuole uguali. E' qualcosa che hanno escogitato per farci combattere l'uno con l'altro invece che contro di loro, quelli che ci sottomettono e che si arricchiscono col nostro lavoro,
gli stessi che ci mandano alla guerra, quando la logica del profitto li mette in contrasto.
Lo scoprirai un giorno, ti chiameranno per andare alla guerra al posto loro, ne puoi
essere certo, perchè in futuro ci saranno molte altre guerre".
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