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Giuda
 
Giuda 2014-10-31 09:31:00 Emilio Berra TO
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Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    31 Ottobre, 2014
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UN INVERNO IN BILICO

Gerusalemme, inverno 1959-60. Un ragazzo universitario di 25 anni, alle prese con una ricerca, che non riesce a concludere, intitolata "Gesù visto dagli ebrei". Il giovane, "barbuto (...), timido, sensibile, socialista, asmatico, propenso tanto all'entusiasmo quanto alla precoce delusione", recentemente lasciato dalla ragazza, è affascinato dalla figura di Gesù ("perché gli ebrei non hanno voluto accoglierlo?") e ossessionato da quella di Giuda. Il tema del tradimento affiora spesso fra le pagine.

Un annuncio sul giornale: "A studente celibe (...) dotato di competenza storica, offronsi alloggio gratis e modesto stipendio mensile in cambio di cinque ore serali di compagnia a settantenne invalido, colto ed eclettico (...) bisognoso di conversazione".
Nella casa, oltra al vecchio, vive una donna con tutti i suoi segreti che, almeno in parte e con gradualità, si sveleranno.
Questi tre personaggi, con le loro ossessioni, paiono bastare al racconto; gli altri stanno sullo sfondo: qualcuno vivo, qualcuno morto.

Ovviamente c'è la questione israeliana (come potrebbe essere altrimenti?): la nascita dello Stato ebraico e gli scontri con gli Arabi, a contendersi quel territorio di vitale importanza non solo economica, ma politica, religiosa, culturale, simbolica.
La vicenda è ambientata oltre mezzo secolo fa, ma il libro è recentissimo (in Italia è uscito da pochi giorni, nella pregevole traduzione di Elena Loewenthal): si avverte la problematicità attualissima di quella terra in cui l'autore è nato e vive tuttora.
Amos Oz, lo sappiamo, non è in posizione neutrale sulle questioni del suo Paese, anzi ha scritto pure testi di saggistica sull'argomento, per cui le sue idee sono ben conosciute: è un teorico del "compromesso", del "cercare di incontrare l'altro a metà strada"; insomma è un pacifista. Non si pensi, però, che questo libro sia un saggio di idee volte in narrativa; anzi..., in un'intervista, lo scrittore sostiene un presupposto letterario, che attribuisce a Lawrence: "per scrivere un romanzo bisogna saper presentare con uguale credibilità cinque o sei punti di vista diversi". E ci riesce, anche se i protagonisti sono solo tre.

L'autore è un maestro di stile, qui ad un livello altissimo: una scrittura austera, cioè priva di fronzoli o leziosità; scrittura che procede senza sforzi, anche se sappiamo, come dice A. Piperno, "non c'è niente di meno spontaneo della spontaneità letteraria. Anzi, la spontaneità è una conquista", degli artisti autentici, diremmo noi.
In questo romanzo di interni, i dettagli si fanno penetranti. Anche gli splendidi squarci di paesaggio, semplici e solenni, offrono emozioni che toccano qualcosa di profondo e indelebile, talvolta con "una luce di miele (...) la luce che accarezza Gerusalemme nelle giornate d'inverno", oppure "luce invernale, luce di pini e pietra"; "i neri cipressi oscillavano come in quieta devozione" e nel silenzio "si sentono quasi respirare le pietre".

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letteratura israeliana
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Commenti

16 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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Bravo Emilio, sin dalle prime battute della tua recensione si comprende la complessità e la bellezza dell'opera. Proprio un bel commento :-)
Grazie Maria.
siti
31 Ottobre, 2014
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Ciao Emilio,
molto interessante sia l'analisi del testo che l'inquadramento dell'autore e se pensiamo poi al padre che ha perso anche un figlio a causa di quel conflitto, ogni altra riflessione si spegne di fronte alla grandezza dell'uomo.
Ciao
Ti ringrazio, Laura.
Un'analisi accurata di un testo che sembra essere molto interessante. A me Oz piace molto e concordo con il tuo giudizio su di lui. Cercherò di leggere questo romanzo al più presto. Grazie Emilio per l'esauriente presentazione.
Ringrazio te, Anna Maria, per avermi letto.
si percepisce la tua preparazione sul tema e sull'autore; e ciò rende davvero interessante la tua opinione sul romanzo!
In risposta ad un precedente commento
Emilio Berra  TO
01 Novembre, 2014
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Grazie, Silvia.
Bella novita' editoriale ed interessante commento, mai letto Amos Oz.
Grazie Emilio
In risposta ad un precedente commento
Rollo Tommasi
01 Novembre, 2014
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Bella scelta, per un commento di grande livello. Complimenti.
16 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2

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