Dettagli Recensione
Il valore delle piccole cose.
Chi ha letto un romanzo di Banana Yoshimoto conosce bene la struttura delle sue opere e nello specifico il fatto che l’autrice dia vita ai suoi componimenti arricchendoli di più racconti, ognuno con un suo preciso significato ed un suo diverso messaggio. In “un viaggio chiamato vita” il percorso che viene intrapreso dalla scrittrice è ben diverso, è un viaggio nei ricordi, lontano dal tempo e dallo spazio, un cammino dove risaltano le piccole cose, i momenti sfuggenti e perfino quella routine e quelle abitudini che dettano i ritmi della nostra vita. E’ dunque un unico grande racconto costituito da tanti aneddoti che seguono il filo logico di ripercorrere le memorie di una vita. Piccoli frammenti vengono raccolti e descritti, il lettore si immedesima nella quotidianità che legge e si lascia trasportare incondizionatamente.
Lo stile è quello a cui siamo abituati da Banana anche se a tratti il linguaggio perde di fluidità perché come ogni ricordo questo viene esposto senza rispettare un ordine cronologico ma semplicemente seguendo la collocazione con cui sovviene alla mente, dato che rende talvolta farraginosa la lettura. E’ un romanzo pacato che descrive l’umanità con tutta la serenità e il calore possibile. La forza del libro è senza dubbio il fatto che ognuno può immedesimarsi nelle rievocazioni della letterata. E’ un componimento narrativo che non lascia dubbi: o si ama o si odia.
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Di questa autrice mi sono piaciuti i due primi libri. Poi solo delusioni.