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Figli di Dio senza Dio
Credevo che dopo le mie prime avventure con i romanzi di Cormac McCarthy, difficilmente sarei rimasto stupito di fronte alla sua crudezza. Mi sbagliavo. Dei suoi romanzi che ho letto, probabilmente “Figlio di Dio” è il più crudo di tutti. Ma come a volte alcune persone ci piacciono per la loro schiettezza, così McCarthy mi piace per questa sua peculiarità: è vero, è reale, seppur deve sbatterti le cose in faccia senza mezzi termini. Ebbene, in questo romanzo avrete a che fare con un vero e proprio mostro, Lester Ballard. Egli è un figlio di Dio, come lo siamo tutti, ma che ha strappato il suo Creatore da dentro di sé, lasciandone nient’altro che minuscoli brandelli. Non conosce morale, non conosce decenza, è schiavo dei suoi istinti. E' un assassino, un vile che trascina sé stesso sempre più nell’oblio, sempre più giù, sempre più a fondo, e sembra quasi che un fondo non ci sia.
Ballard non ha vergogna di sé, egli è senza cognizione del “male”, perché ha estirpato il “bene” dalla sua anima e quindi un metro di paragone non c’è. La differenza per lui non esiste, perché non esistono minuendo e sottraendo. Non può pesare le sue azioni, non può dar loro un valore, non può ispezionare la purezza della sua anima.
Tra le pagine di questo libro lo osserviamo portare avanti la sua maledizione (perché di vita certo non si può parlare), ed è come guardare un animale in gabbia mentre stermina coloro con cui convive e, una volta finito, vederlo strappare a morsi le sue stesse membra. Staremmo fermi lì, a guardarlo, sapendo di non poterlo fermare.
Perchè in fondo siamo tutti figli di Dio, ma alcuni, a volte, nascono con dentro tutt’altro.
Questa è la crudezza di McCarthy e, sapete cosa? Mi piace. Diamine, se mi piace.
“Non sapeva nuotare, ma chi sarebbe riuscito mai ad annegarlo? Sembrava che la rabbia lo tenesse a galla. Come se l’ordine naturale delle cose venisse meno. Guardatelo. Indubbiamente sono altri uomini, uomini come voi, a sostenerlo. Ha popolato la sponda di uomini che lo chiamano. Una razza che alleva gli storpi e i folli, che vuole nella propria storia il sangue infetto di queste creature, e lo avrà. Ma quello che vogliono adesso è la vita di quest’uomo. Lui li ha sentiti cercarlo nella notte con lanterne e grida di esecrazione. Com’è possibile allora che resista? Perchè le acque del torrente non lo prendono?”
Indicazioni utili
Il collezionista di ossa.
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