Dettagli Recensione
La scrittrice anticonvenzionale
Chéri è davvero un romanzo forte per la sua epoca. È stato pubblicato nel 1920 e parla di una relazione veramente anticonvenzionale.
I due protagonisti sono uno agli antipodi dell’altro: da un lato troviamo il bello e narciso Chéri, giovanotto di venticinque anni, viziato e impertinente, dall'altro troviamo la cinquantenne Léa, ex cortigiana esperta, che in vita sua ha lavorato solo con il suo corpo.
I due diventano amanti nel momento in cui lui, poco meno che ventenne, ritrova in lei forse l’amore materno che non ha mai avuto dalla madre sempre assente. Fra i due non ci sono mai stati sentimentalismi; la loro relazione va avanti fra superficialità, pettegolezzi e quotidianità finché non arriva l’imprevisto.
A volte il vero nemico non è solo quello che si palesa davanti a noi, ma spesso è quello che rimane celato ed è inevitabile..va affrontato.
Colette è davvero una scrittrice che non ha mai avuto paura di osare; spesso è stata anche lei al centro di grandi scandali ( ha fatto l’attrice e non si è mai vergognata di posare nuda). Ci porta davanti una realtà che in passato come oggi ci ritroviamo a vedere con più facilità quanto si presenza inversa.
Specialmente in tempi passati era più facile trovare romanzi su mogli o amanti giovani o anche “bambine”.
Il romanzo è molto breve e considerato gli anni in cui è stato scritto lo trovo molto originale ma non memorabile. Pur narrando di una relazione anticonvenzionale, la scrittrice non va mai nel volgare, direi piuttosto nel frivolo.
Una bella frase del libro è:
“Povero Chéri… E’ buffo pensare che tu, perdendo la tua vecchia amante ormai logora, e io, perdendo il mio giovane amico scandaloso, abbiamo perso ciò che di più onorevole possedevamo in questo mondo”.
Lo consiglio.
Buona lettura!