Dettagli Recensione
Dresda,febbraio1945-New York,settembre 2001
Un libro che nella sua prima parte tende a scoraggiare a proseguirne la lettura. Qui la trama appare estremamente complicata ed il suo filo conduttore difficile da afferrare.
Ma poi il puzzle comincia a comporsi e dopo aver sistemato faticosamente i primi 500 tasselli dei 1000 necessari, gli altri si sistemano da se con impeto,senza più alcuno sforzo da parte nostra, ma certamente con tanta sofferenza, emozione, rabbia e tenerezza.
Un aspetto sicuramente suggestivo del romanzo è la sua dimensione storica non priva di denuncia sociale e politica.Impossibile non mettere in relazione il bombardamento di Dresda operato dagli angloamericani nel Febbraio del 1945 con l'attentato terroristico alle Torri Gemelle del Settembre 2001. D'altra parte questi due avvenimenti seminano abissi di dolore nelle quattro generazioni di una stessa famiglia protagonista del romanzo.
Non appaia troppo forzato il parallelismo fra questi due episodi storici di inaudita violenza, perchè anche a proposito del massacro di Dresda, stimato dagli studiosi in 25000 vittime, si è parlato di "terrorismo aereo".
Questo giudizio è stato formulato da Liddell Hart,esperto di storia militare e capitano inglese che così ha riassunto quella vicenda: "Verso la metà di febbraio la lontana città di Dresda fu sottoposta, col deliberato intento di seminare strage fra la popolazione civile, ad un micidiale attacco contro i quartieri del centro, non contro gli stabilimenti o le linee ferroviarie."
Nell'attacco alle Twin Towers operato dai terroristi di Al-Qaeda perirono circa 3000 persone di 70 nazionalità diverse. Fin qui alcuni stralci di analisi e di statistica. E le vicende private?
Facile capire che da tutto quell'orrore furono colpite mamme, bambini, mogli, mariti, nonni, fratelli... come quelli del romanzo di Jonathan Safran Foer.
Dirà il bambino protagonista della narrazione a proposito di una foto che ritrae un corpo che cade dai grattacieli schiantati: "C'era tutto un mondo li dentro.Era papà(quello che cadeva)? Forse. Chiunque fosse era qualcuno".
E che chiunque tu sia,tu sei qualcuno,il piccolo Oskar l'aveva scoperto pellegrinando per New York, alla ricerca di persone che potessero fargli sentire più vicino il suo papà morto "nel giorno più brutto".
Stile immaginifico. Pensiero bambino: devastante, accusatorio, drammaticamente vero.
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Commenti
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Commento molto bello e interessante.
Non conosco ancora l'autore, ma intendo leggerlo.