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Guttuso e Chagall. Levi e Modiano
Osserviamo la “Crocefissione” di Guttuso. Tutto in questo dipinto ci colpisce e ci emoziona profondamente, il messaggio giunge immediato nella sua tragicità.
Consideriamo la “Crocefissione bianca” di Chagall. Lo stesso tema e la stessa tragicità rappresentati con colori più tenui, con una prevalenza di bianco. Un invito a una riflessione profonda sui molteplici simboli contenuti nella scena. Due rappresentazioni diverse d’una stessa realtà. Entrambe le opere stupende.
Leggere Dora Bruder di Patrick Modiano, recentemente insignito del premio Nobel per la Letteratura, è molto diverso dal leggere “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Eppure entrambi scrivono sull’orrore della Shoah.
Modiano cerca di ricostruire l’ultimo periodo della vita di un’adolescente ebrea, vissuta a Parigi durante il periodo dell’occupazione tedesca, di cui si perdono le tracce dal momento della sua fuga dal collegio in cui i genitori l’avevano lasciata, con la speranza che almeno lei potesse sfuggire alle persecuzioni. Di questa ragazza dunque si sa poco o niente. Le tracce lasciate sono pochissime. L’autore ripercorre le strade di Parigi, ormai cambiate nel tempo, raccoglie qualche testimonianza, documenti, alcuni riguardanti anche altre persone che possono aver condiviso la stessa sorte di Dora. È una ricerca appassionata, attraverso le strade d’una Parigi diversa, completamente diversa da quella a cui ci siamo abituati dagli anni sessanta a oggi, con il suo centro così sgargiante, le vetrine di lusso, i ristoranti affollati. Modiano traccia una mappa della Parigi di periferia da boulevard Ornano alla Porte de Clignancourt a Saint Denis. Egli immagina e vede Dora camminare per quelle strade, sa che la sua fuga è una richiesta di aiuto in un mondo che le è contro, senza che lei ne abbia alcuna colpa. È il solo modo di riportare Dora in vita, seppure nell’immaginario, seppure per qualche momento. È un tributo doveroso. Troviamo in queste pagine un dolore e una partecipazione sommessa, quasi silenziosa, una descrizione in cui il pathos traspare solo dai percorsi ricostruiti scrupolosamente, diverso dal pathos che emerge dalle descrizioni di Levi, che suscitano un’indignazione immediata e un orrore profondo.
In questa prospettiva “Dora Bruder” di Patrick Modiano è un’opera di grande spessore, e di grande valore documentaristico.
Una delle funzioni più importanti dell’arte è quella di mantenere vivo il ricordo del passato non solo nei suoi aspetti gloriosi, ma, e soprattutto, nei suoi aspetti più terribili. Con un laico auspicio che il Cristo della Crocefissione bianca di Chagall accolga l’invito a scendere su quella scala simbolicamente posta alla base della sua croce, per venire in soccorso dell’umanità.
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Commenti
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Ciao!
Da tempo avevo intenzione di leggere Modiano. Ora l'assegnazione del Nobel sprona ulteriormente alla lettura. Probabilmente è questo il libro con cui cominciare.
COMPLIMENTI, LASCIA IL SEGNO.
Laura
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non ho mai letto Modiano e alla notizia dell'assegnazione del Nobel, mi sono chiesta che contributo avesse dato alla letteratura tanto da essere insignito.
La tua abilità nello spaziare tra arte e letteratura contribuisce a dare grande profondità e spessore al tuo commento e a trasmettere le potenzialità e caratteristiche dell'autore