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E L'ECO RISPOSE
E’ un complesso intreccio di vite disseminate per il mondo e tutte allo stesso tempo legate spiritualmente al villaggio afgano di Shadbagh. E’ da qui che nasce tutto. La vita, la crescita, e le vicende di tutti i protagonisti passa per questo luogo magico che l’autore dice di avere inventato ma che potrebbe verosimilmente esistere. E cosi mi piace pensare che ci sia davvero un luogo con il potere di forgiare dei caratteri fieri e vigorosi.
Il libro si modella dello stesso potere, sfiora le tragedie ma le inonda di speranze. Accenna alla guerra, al fondamentalismo, alla repressione, agli esodi e agli effetti inevitabilmente impressi ma allo stesso tempo tutti sembrano essere animati da un forse senso di sollecitudine. Vogliono guardarsi dentro e vogliono migliorarsi ma il processo è lungo, ha bisogno di tempo, di accettazione e di introspezione.
Husseini ha il dono di riuscire a mettere in un libro tanti personaggi forti e non peccare nonostante l’elevato numero di vite da raccontare, di cadere nell’eccesso di sintesi. Riesce ad esaurire la descrizione di ognuno in modo esaustivo lasciando che il senso di malinconia completi il resto.
La storia iniziale con cui apre il romanzo ha un finale piuttosto retorico, è intriso di saggezza popolare e sembra davvero una favola della buonanotte da raccontare ai bambini, per cullarli prima che si abbandonino al sonno ma è allo stesso tempo una favola che racchiude un dolore, a cui un genitore non dovrebbe mai attingere e che purtroppo molto spesso affronta, la metratura del romanzo dona il giusto spazio per capire quali sono le ragioni che spingono le persona a compiere delle scelte, a fare dei sacrifici ed equilibrare il dolori.
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Commenti
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Penso che i grandi autori captino e trasmettano elementi di speranza ; altrimenti nelle loro opere troveremmo qualcosa di incompleto.