Dettagli Recensione
Confessioni
Poche sono le certezze di cui disponiamo e sono tali finché si presta loro fede; godono di cieca fiducia ed attorno ad esse ruota la vita di una persona. Le sicurezze sono il nome ed il cognome, l’albero genealogico, la casa d’infanzia, l’abbraccio della mamma e il bacio di papà. Poche sono anche le parole sufficienti per far crollare tutto, sabbie molli che risucchiano la propria identità.
Questa è la storia di Camille, in una manciata di giorni ciò in cui credeva fermamente è stato spazzato via. Lettere anonime dall’aspetto innocente celano verità spinose. Tutto è in discussione, nulla è come sembra. L’aspetta l’ingrato compito di riavvolgere il nastro e rivedere con occhi diversi ogni istante vissuto, raccogliere indizi, dare un senso a ciò che prima non sembrava averlo, osservare i dettagli per completare il puzzle. A distanza di anni è giusto piombare nella vita di una persona sconvolgendola? Meglio una verità a tutti i costi o il silenzio?
La vicenda affonda le radici negli anni della seconda guerra mondiale che fa da sfondo senza troppo rumore. Altri sono i temi che reclamano a gran voce l’attenzione, come la maternità, l’amore incondizionato di una madre, l’amore bendato di un giovanotto, l’infedeltà coniugale. Il dipanarsi della storia attraverso delle lettere anonime è una mossa originale, coinvolge ed avvince il lettore. Una buona penna, in grado di rendere il romanzo piacevole.
Concludendo, mi è piaciuto e lo consiglio, una lettura dal sapore dolceamaro.
“Un posto in cui ogni minimo ricordo parla dei morti non è fatto per viverci.”
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