Dettagli Recensione
La vita immaginaria di Mara Torres
Quando Nata viene lasciata da Beto mette la propria vita un stand-by, in attesa che lui ritorni. Nel frattempo costruisce una vita immaginaria, dove rifugiarsi per non soffrire, dimenticandosi però di se stessa. Sono la mancanza di autostima e di fiducia in se che la portano a comportarsi in questo modo e l'unica soluzione possibile, per superare questo impasse, sembrerebbe quella di riappropriarsi della propria vita e mettervi se stessi al centro, come unici protagonisti. Una vita immaginaria ricca di sogni e di speranze è una delle vie di fuga più facili da una realtà che ci appare triste, infelice e che non ci convince pienamente. Tornerà Beto? La sua era solo una pausa di riflessione o c'era dell'altro? Io ritengo che la più parte delle volte ciascuno di noi conosca, dentro di sé, la verità delle cose; solo che non ammetterla e non esplicarla, ci aiuta a proteggerci dai dolori che a volte la vita ci infligge. Come se fossero le parole quelle che definiscono il dolore, la verità e i sentimenti; è quasi come se, non dandogli un nome, impedissimo al dolore di assalirci e prevaricarci.
Lo stile è semplice e la scrittura è fluida; il romanzo è carino, ma niente di speciale.
Una lettura leggera per trascorrere un po' di tempo.
Alcune frasi rappresentative:
"Sicuramente qualche mese fa non credeva che sarebbe potuto succedere tutto questo, quando era convinto di avere tutto: una partner stabile per farsi accompagnare nella vita quotidiana e una partner provvisoria per farsi accompagnare nel viaggio sentimentale. Qualcuno con cui vivere e qualcuno con cui sognare...";
"Mi chiedo chi sia Mauro senza di me. Chi è quando esce di casa al mattino e va a vivere l'altra sua vita, quella in cui io non esisto e con cui non ho nulla a che vedere".