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Post office 2014-10-03 12:26:58 Donnie*Darko
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    03 Ottobre, 2014
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un postino poco affidabile

Henry Chinaski ha un'idea: farsi assumere alle poste. Lavoro facile e poco faticoso, tutto sommato ben retribuito, possibilità di tempo libero da passarsi alle corse dei cavalli e, per un sessuomane come lui, non è da escludersi qualche incontro hot occasionale con casalinghe annoiate/disperate.
Che il lavoro sia uguale a tanti altri, ovvero monotono, faticoso e parco di soddisfazioni non ci vuole molto per scoprirlo; se non altro è un modo come un altro per sbarcare il lunario senza troppi sbattimenti
Chinaski è l'alter ego di Charles Bukowski, realmente impiegato come portalettere per circa un decennio a Los Angeles. Questo romanzo è una sorta di autobiografia ovviamente romanzata in cui il nostro conferma tutta la sua idiosincrasia ad essere un irreprensibile e diligente cittadino. L'autore urla la sua allergia al far parte della nutrita schiera dei tanti meccanismi perfettamente produttivi nell'ambito della società americana.
Chinaski è infatti un menefreghista incallito, uno a cui non interessa accumulare ma godersi la vita senza troppo pensare al domani; il lavoro per lui è tutt'altro che nobilitante, solo un mezzo per sopravvivere evitando di arrovellarsi su progetti a lungo termine.
E' una variante incontrollabile di una società di cui l'ufficio postale con le sue regole castranti è aderente allegoria.
E' come un virus innocuo incapace di adeguarsi all'anatomia di una civiltà dominata dalla sacra triade: lavorare, possedere e consumare.
Lo stile è quello tipico dello scrittore randagio: secco e scurrile, non vi è traccia di raffinatezza linguistica o orpelli grammaticali. Il protagonista è cartina tornasole di un mondo sotterraneo, grezzo, maleducato, invadente in cui il bello è contrassegnato dall'eccesso e dall'anarchia.
Da prendersi con le molle Il Chinaski: odioso ed amabile allo stesso tempo, dotato di un'ideologia romantica da marciapiede che lo elegge superstite di un' umanità deceduta nel tentativo di catturare l'utopico benessere.

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Commenti

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Splendido commento, mi hai fatto voglia di riprendere il vecchio Buk. Dovrei avere in casa da una vita Panino al prosciutto...
In risposta ad un precedente commento
Donnie*Darko
05 Ottobre, 2014
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Grazie C.U.B, gentilissima. Il vecchio Buk ogni tanto urge rispolverarlo ;)
P.S. Panino al prosciutto non lo conosco....recupero!
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