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Cecità
 
Cecità 2014-10-01 12:24:33 siti
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
siti Opinione inserita da siti    01 Ottobre, 2014
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Il lume della ragione

Comune a tutti, chi più chi meno, la visione di noi esseri umani è monca, disturbata, sfuocata e appannata. Una cecità quindi, non totale certo ma molto similare. Tutti la sperimentiamo incrociando il nostro " vedere" con quello degli altri e comprendendone la relatività insita in essa.
Alcuni segnali di questa cecità portano a condannare, nel nostro piccolo le storture in cui siamo quotidianamente immersi e contribuiamo, volenti o nolenti, ad alimentare, ma poi è facile volgere lo sguardo, distratto e superficiale altrove.

Nel libro, tutto questo substrato è presentato con una situazione surreale (un'epidemia di cecità bianca - si vede tutto bianco quindi non si vede - e la gestione della situazione) in un susseguirsi di scenari apocalittici purtroppo già noti ( ce li offre su un piatto d'argento, Saramago, gli accostamenti con le barbarie del genere umano dal suo esordio sulla Terra ad oggi).
E la lettura ti fa male e lì fa centro il nostro caro scrittore, l'aveva anche dichiarato, quando il libro divenne il film "Blindness" presentato a Cannes. Lui parlò della gestione dell'opera come di una sofferenza, di una malattia dalla quale era riuscito a scampare e si augurava che il lettore, leggendo il libro, soffrisse quanto lui.

Il titolo originale è "Saggio sopra la cecità", ridotto a "Cecità" per non scoraggiare il lettore ( ahimè), quindi non si cerchi piacere nella lettura ma si cerchi di intuire il teorema che anima questa prova di "letteratura deduttiva" secondo quella definizione di Calvino tesa a descrivere la letteratura che partendo da un assioma tende a svilupparlo come un teorema e in cui lo stesso Saramago si era ritrovato e riconosciuto.
Qual è l'assioma?
Qual è il teorema?
Parto da quest'ultimo: la società è malata.
La malattia è la cecità.
Il rimedio?
Secondo molti emerge solo una visione pessimistica circa le potenzialità della società.
A me rimane il dubbio.
Perché la moglie del dottore, per tutto il romanzo unica vedente, ha diritto di esistere in questo scenario?
Cosa rappresenta?
Mi piace rispondermi, ma non so se Saramago intendesse un'ipotesi tale, che lei sia quel lume della ragione che per fortuna nostra fatica a spegnersi.

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Commenti

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Laura, trovo la tua recensione molto bella e profonda.
Del libro ho sentito parlare positivamente, ma in questo momento non voglia di immergermi in una dimensione così angosciante.
In risposta ad un precedente commento
siti
01 Ottobre, 2014
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Ciao Emilio,
grazie per gli apprezzamenti, a me invece è venuta voglia di scoprire questo autore, appena possibile leggerò le sue produzioni successive a queste.
Per il resto la lettura è forte ma si può fare...
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