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la vita come palco del Piano infinito
Ancora una volta Isabel Allende si cimenta con ciò che più le riesce raccontare: il viaggio dell'esistenza umana, il piano infinito in ogni sua piega, attraverso dolori, solitudine, affetti inscindibili e grandi domande.
Sta volta a parlare è un personaggio maschile, Gregory Reeves il quale ripercorre il filo della sua vita per cercare di dare un senso alle sofferenze dell'anima e al tunnel caotico e distruttivo quale è statala sua vita.
Soltanto dopo averla scandagliata e aver toccato il fondo più scovabile, Gregory trova finalmente la pace che non ha mai avuto prima. proprio quando perde tutto e sembra rimanere solo, egli riesce a liberarsi da quell'opprimente senso di solitudine che ha segnato e devastato il suo continuo vitale inciampare.
Ne esce fuori un racconto carico emozioni, sagome umane, grandi tematiche e riflessione.
L'autrice nuovamente si riconferma un'eccellente esploratrice di quel tentativo di scavare in profondità la vita dell'essere umano per capire la sua natura, il suo presente e i problemi che attanagliano la società odierna e i suoi confusi abitanti.
I personaggi sono delineati in modo ottimo, tanto da costituire un enorme circo umano, a tratti ridicolo e comico, al tempo stesso così tragico e sofferto. Ognuno di essi porta con sé uno spaccato di vita e di storia carico di mille esistenze messe insieme, un susseguirsi di cadute e riconquiste.
Un palcoscenico umano che si potrebbe definire con un ossimoro un insieme maldestro e drammatico.
Allende ci regala un racconto dove aggiunge tutto: amore, violenza, guerra, libertà, lotta, tradizione e cambiamento, soprusi, lealtà. Un romanzo che è una vita, in ogni sua forma e angolo. Per arrivare ad una conclusione.. per raggiungere il vero equilibrio bisogna inciampare tante e tante volte. Non solo, ma ci fa capire che la vita è una continua riscoperta di noi stessi, una continua reinvenzione.
Il tutto raccontato tramite un linguaggio talvolta prolisso ma ancora una volta profondo, vicino, personale, come se fossimo noi a leggere ciò che precedentemente abbiamo scritto con le nostre mani. C'è un qualcosa di intimo nelle parole dell'autrice e nelle storia da lei tessute che ci riporta alle nostre questioni ed ai nostri problemi con noi stessi.
Grazie Isabel per questi doni
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Commenti
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Questa credo sia una delle maggior doti dell'autrice: la grande maturazione del soggetto, attraverso cui ci accompagna in modo effettivamente prolisso ma al tempo stesso con una narrazione che personalmente ritengo eccellente. Un'ottima autrice. Senza dubbio il suo essere donna emerge nel racconto attraverso le lunghe descrizioni, le appassionate scene, i dettagli..
Spero non abbandonerai totalmente l'idea di leggere i suoi romanzi. Ti consiglio comunque, in caso, di far passare abbastanza tempo tra un suo libro e un altro, così da poterne apprezzare ogni volta il gusto.
Amerai ''Inès dell'anima mia'', fidati :)
ciao ciao
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Dalla tua bella recensione, vedo che a te il libro è piaciuto, anche se l'hai trovato un po' prolisso.
La mia esperienza di lettura è stata molto diversa: il romanzo mi è stato 'indigesto' , mi è parso noioso, di una retorica femminile ingombrante. Il tutto mi ha allontanato penso definitivamente dall'autrice.