Dettagli Recensione
non c'è due senza tre... ma forse questa volta era
La scrittura fredda di Agota Kristof ti congela piano piano le vene fino ad arrivare a farti respirare nuvole di brina!
La vicenda dei gemelli durante l'occupazione, la liberazione e la nuova "occupazione" della città di K. ti porta a toccare con mano gli orrori della quotidianità della guerra. Lontana dal fronte la vita procede solo con scaltrezza e dolore, la morte diventa compagna di vita e il dolore si mescola al cibo di fortuna raccolto nelle giornate di lavoro.
La lontananza dai genitori, i gemelli sono affidati alla nonna, lascia vuoto lo spazio emozionale emotivo dei gemelli che si amplia, ancora di più, durante il secondo libro dove, la "prova" che i gemelli devono superare, sembra insormontabile.
Il terzo libro sembra una rilettura dei primi due in chiave psicologica mostrandone le paure, le follie e le scelte come frutto della mente dei gemelli o del gemello.... alla fine, per me, rimane un inutile appendice a due libri che, già di per se, regalano dolore e gelo a sufficienza!