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Il giardino di cemento
 
Il giardino di cemento 2014-09-16 21:10:42 Vincenzo1972
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    16 Settembre, 2014
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Ai confini della realtà

Devo confermare la stessa impressione che ho avuto leggendo 'Cortesie per gli ospiti': questi romanzi sembrano episodi di 'Ai confini della realtà', una serie televisiva di qualche anno fa caratterizzata da storie che nascono nel mondo reale, in un contesto del tutto normale e quotidiano, per poi subire un'evoluzione progressiva verso una condizione al limite della follia, dell'orrore.
E la similitudine è ancor più evidente considerando la brevità di questo romanzo: così come quegli episodi riuscivano a concentrare in 30 minuti la potenza espressiva di un intero film, così Mc Ewan in poco più di cento pagine riesce a condensare in modo mirabile una storia ai 'confini della decenza', depurandola da inutili fronzoli ed incanalando una sensazione di crescente depravazione e morbosità nei gesti quotidiani e nei dialoghi asciutti ma efficaci tra i protagonisti di questa torbida vicenda.
Ecco.. torbido è l'aggettivo giusto per definire questo romanzo, torbida come diventerebbe l'acqua di un acquario se da un giorno all'altro nessuno si prendesse più cura dei pesci all'interno.
Una famiglia, come tante altre, un padre, una madre e quattro figli: Tom, il più piccolo, Sue, Jack e Julie, la figlia maggiore ormai adolescente.
Ma già dalle prime pagine si percepisce qualcosa di strano, di anormale nei loro atteggiamenti.. sensazioni che l'autore lascia solo intuire, volutamente non dettaglia oltre, non approfondisce.. ed il mondo esterno fa solo da cornice, un panorama desolato e triste con edifici crollati, rovine disabitate quasi a preannunciare il destino di quella che sembra l'ultima famiglia superstite sulla faccia della terra.
La morte di entrambi i genitori per malattia è l'evento che trasforma l'esistenza dei quattro ragazzi rimasti orfani in un'inesorabile discesa verso l'abiezione, la perversione, il sudiciume fisico e morale.
Come quattro pesciolini abbandonati in un acquario.
E l'autore accresce questa sensazione creando un'atmosfera claustrofobica, fetida e nauseabonda che avvolge i protagonisti e la casa in cui vivono.

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Consigliato a chi ha letto...
Sconsigliato a chi crede che la famiglia del mulino bianco esista davvero ..
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Bello... Bella similitudine. Bel commento.
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