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L'equilibrista
Singer introduce un personaggio incredibile e affascinante, un mago-illusionista-acrobata, un uomo che non solo fa un mestiere particolare e originale dimostrando una bravura straordinaria ma conduce una vita altrettanto stravagante. Ha una moglie invidiabile: bella,dolce, brava, sensibile con cui ha un bel rapporto. Ma una alla volta escono fuori dalle pagine del libro tutte le altre amanti, ben tre (anche se in passato sicuramente ce ne sono state infinite altre). Con ognuna di loro Yasha ha un rapporto molto positivo, intenso e fondamentalmente buono. Yasha è un uomo che anche nella vita si comporta da acrobata: cammina sul filo e fa salti mortali per mantenere un piede in ognuna delle sue 4 vite parallele. Yasha è un equilibrista anche sul filo della morale: la sua vita certo non è buona, i 4 rapporti hanno un'indiscutibile dose d'incompatibilità, ma non è cattiva perchè lui con la sua carica umana riesce a portare una ventata positiva in ciascuna delle vite delle 4 donne anche se in modo così discutibile. Anche se da tutti i 4 fronti gli arrivano avvisaglie di malumori e di tempesta. Ma come sul lavoro si prepara al rischiosissimo salto mortale sulla fune mai eseguito prima da nessun altro uomo, nella vita si prepara a una scelta. La scelta di una delle donne a scapito delle altre è il capolinea dei suoi tentativi di equilibrismo esistenziale e morale. Le altre donne ne avranno una sicura sofferenza. La scelta della donna, gentile e povera, presuppone anche altre scelte altrettanto drastiche: lasciare la sua religione e la via dell'onestà per l'utilizzo delle sue doti fisiche in modo più proficuo (come ladro).
La prima parte della storia è molto più che bella, il personaggio, le descrizioni sono fantastiche. Yasha è un personaggio dostojeskiano con le sue luci e ombre, con la sua vita interiore fervida, e il contrasto tra tensione al bene e forti passioni. La redenzione di Yasha dopo il suo capitombolo morale (e non solo) è un po' meno interessante. Diciamo che una storia con un personaggio decisamente dostojeskiano ha una deriva finale tolstojana.
In ogni caso Singer è uno scrittore veramente da Nobel. Non tutti i Nobel che ho letto mi sono sembrato così meritati.
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Commenti
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Non ho letto questo libro, ma concordo in merito al Nobel.
Particolarmente interessanti i 'paragoni' coi Grandi Russi.