Dettagli Recensione
Ognuno ha il suo bagaglio
Le esperienze ci plasmano l’anima più di quello che vogliamo ammettere. C’è chi prova rimorso per delle scelte o delle azioni sbagliate, chi prova rimpianti per quelle mancate, chi prova orgoglio per il proprio coraggio mostrato in determinate situazioni, o vergogna per la pavidità mostrata in altre ancora. Quel che non vogliamo ammettere, molto spesso, è che tutto quello che abbiamo vissuto influenza il nostro presente ed il nostro futuro. McCarthy in “Non è un paese per vecchi” ci mostra quanto il nostro essere sia determinato in buona parte dalle nostre esperienze di vita.
Lo stile dell’autore è come sempre scorrevole e chiaro, anche se in certi frangenti confusionario per quanto riguarda i dialoghi, talvolta si perde la cognizione di quale sia il personaggio che parli.
La trama del libro è intrigante, un uomo si ritrova nel luogo in cui è avvenuta una sparatoria, dovuta a una rapina o un regolamento di conti tra trafficanti di droga. E’ qui che troverà una borsa contenente milioni di dollari in contanti. Quest’uomo, Llewelyn Moss, si impossessa della borsa e sarà, a ragione, bersaglio di chi di quella borsa era possessore, ma anche di uno spietato assassino, che sembra uccidere più per una soddisfazione personale, che per altre motivazioni egoistiche.
Sono i personaggi che, accompagnati comunque da una storia interessante e coinvolgente, hanno catturato la mia attenzione.
L’assassino Chigurh, che maschera il suo essere spietato, psicopatico e privo di sensi di colpa con un’impassibilità non comune agli esseri umani tanto da fare paura; Llewelyn Moss, uomo disposto a rischiare la sua vita e quella della persona che ama in nome del Dio denaro; infine lo sceriffo Bell, che probabilmente è quello che incarna la parte più profonda del romanzo, fin dal suo titolo. E’ un uomo di esperienza, che ha le sue cicatrici, i suoi scheletri nell’armadio, i suoi fardelli che con l’avanzare dell’età diventano troppo pesanti da sopportare. E’ colui che, nonostante ne abbia viste e vissute tante nella sua vita, non smette mai di stupirsi di come questo mondo e gli uomini che lo abitano siano così bravi a peggiorarsi sempre più col passare del tempo. E’ lui che ci mostra che noi siamo il nostro passato, siamo il frutto delle nostre esperienze. Queste ci accompagneranno per il resto della nostra vita, ma non devono impedirci di vivere nel modo migliore il nostro futuro. Saremo sempre accompagnati dagli eventi del nostro passato, belli o brutti che siano. La nostra vita è un percorso, un viaggio nel quale portiamo con noi un bagaglio, nel quale mettiamo la vita stessa, sarà nostro compito renderlo il più leggero possibile, in modo da essere sempre in grado di affrontarlo questo sentiero, fino alla fine.
Da leggere.
"Tu credi che quando ti svegli la mattina quello che è successo ieri non conta. Invece è l'unica cosa che conta. La tua vita è fatta dei giorni che hai vissuto. Non c'è altro. Magari pensi di poter scappare via e cambiare nome o non so cosa, di ricominciare daccapo. E poi una mattina ti svegli, guardi il soffitto, e indovina chi è la persona sdraiata nel letto?"
Indicazioni utili
Il collezionista di ossa.
Commenti
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Questo è il secondo che leggo di McCarthy... E sono convinto che non sarà l'ultimo!
T'invio una frase metaforica sul passato :
'' Il passato e' un fiume, non una statua '' (H. Kureishi).
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Per ora ho letto solamente La strada, ma leggerò altro dell'autore in futuro