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Qualcuno con cui correre
 
Qualcuno con cui correre 2014-09-05 20:45:01 pierpaolo valfrè
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
pierpaolo valfrè Opinione inserita da pierpaolo valfrè    05 Settembre, 2014
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Per adolescenti di oggi e di ieri

Protagonisti di “Qualcuno con cui correre” sono due sedicenni, Assaf e Tamar, che occupano tutto il romanzo e lo riempiono della loro adolescenza.
Voglia di avventura, mistero, desiderio di distinguersi dagli altri, consapevolezza di essere unici e inconfondibili, timore di rimanere soli e incompresi, contrapposizione alla società degli adulti a cominciare dalla propria famiglia, attrazione per situazioni estreme in cui perdersi o trovarsi, distruggersi o porre il basamento della persona di domani . E naturalmente il sogno dell’anima gemella, la chimera di un amore che è sempre apparentemente, pudicamente e scaramanticamente senza speranza. Queste sono le caratteristiche di questa storia e corrispondono a buona parte delle caratteristiche di questa particolare età della vita.
Il sedicenne Assaf e la sua coetanea Tamar si cercano senza saperlo per tutta Gerusalemme fin dalle prime pagine del romanzo. La ricerca di Assaf è soprattutto fisica, concreta, materiale: in compagnia di un cane attraverserà strade e quartieri, approderà in pizzerie e conventi, conoscerà il carcere, le minacce, le percosse, il pericolo e poco a poco il quadro si farà più chiaro, l’obiettivo della sua ricerca più visibile e riconoscibile. La ricerca di Tamar è invece intima e mentale, e si sviluppa attraverso le pagine di un diario segreto, attraverso dialoghi interiori e confidenze con l’amica del cuore e l’obiettivo è chiaro fin dall’inizio: Bruce Willis e Harvey Keitel messi insieme, in un’unica persona: naturalmente impossibile o forse no, chissà. Tuttavia Tamar è tutt’altro che un’inconcludente e oziosa sognatrice, anzi con coraggio, abnegazione e senso del sacrificio dedica tutta se stessa al tentativo di salvare una persona cara, cacciandosi in un sacco di guai e di situazioni difficili. E’ proprio la sua generosa avventura a mettere Assaf sulle sue tracce.
A fianco di Assaf e di Tamar troviamo altri personaggi frequentemente rilevabili nella geografia adolescenziale: gli amici saggi e temprati dalle difficoltà della vita (Karnaf per Assaf e Leah per Tamar), che a differenza degli altri adulti assecondano le loro pulsioni ribelli, pur proteggendoli a distanza e offrendo loro una sicura sponda a cui aggrapparsi e poi Teodora, una sorta di nonnina stravagante e fuori dagli schemi che qui assume l’identità di una monaca greca, obbligata da ragazza a recludersi tutta la vita in un convento con la missione di accogliere in Terra Santa i pellegrini provenienti dalla sua isola di origine, e poi capace di rimanere fedele al giuramento prestato anche quando non ce ne sarebbe stato più bisogno, dopo che l’isola fu distrutta da uno spaventoso terremoto in cui perirono tutti i suoi abitanti.
La cagnetta Dinka è lo spunto originale da cui prende avvio la storia (Assaf durante le vacanze scolastiche lavora in municipio e gli viene assegnato il compito di trovare i proprietari di questo cane abbandonato) e sottolinea ulteriormente il valore dell’amicizia autentica e incondizionata, valore tra i più sentiti da ogni adolescente.
Naturalmente, essendo storia di avventura, non mancano i nemici, i cattivi e i loro sgherri, le vittime innocenti e i complici e soprattutto i naufraghi da salvare, quelli che pensano di aver trovato nella droga la garanzia e la protezione del loro talento, quelli che si illudono che grazie alla droga avrebbero suonato la chitarra come meglio solo Jimmy Hendrix e Dio avrebbero potuto fare, quelli che maneggiano con poca perizia poeti e filosofi maledetti e fanno della sconfitta la loro vocazione.
C’è l’infelice avventura del perdersi e c’è la felice, ma difficile avventura di salvare e salvarsi, trovare e trovarsi in questo romanzo intriso di adolescenza ma, come gli apologhi e le buone favole, godibile anche dai più grandi. Niente di trascendentale, ma di buon intrattenimento, come un telefilm di buona fattura.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
il giovane Holden
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Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
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Ciao Pierpaolo.
Bel commento per un libro che personalmente ho trovato deludente e noioso, tanto che, per ora, con l'autore ho chiuso.
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
07 Settembre, 2014
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Le tematiche esposte e che ci hai espresso, rendono questo libro attraente ai miei occhi...Grazie Pierpaolo!
Pia
Carissimi Pia ed Emilio, grazie per la consueta gentilezza.
In realtà ho letto questo romanzo per affetto, perchè è stato assegnato a mia figlia tra le letture estive della scuola. A mia figlia è piaciuto molto. A me non è dispiaciuto, soprattutto cercando di leggerlo con gli occhi di un adolescente. A volte è utile per i padri ricordarsi di aver avuto 15 anni e vedere il mondo da quell'altezza.
L'autore lo conoscevo solo di fama e ho sentito pareri molto discordanti, per cui sono abbastanza interessato a leggere qualcos'altro di suo.
un caro saluto
In risposta ad un precedente commento
Pia Sgarbossa
07 Settembre, 2014
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Quello che hai appena scritto ti fa onore e complimenti per la tua capacità di cercare di leggere con gli occhi di un ragazzo...
Pia
In risposta ad un precedente commento
gracy
12 Settembre, 2014
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Pierpaolo, curiosa di sapere se apprezzerai gli altri.
5 risultati - visualizzati 1 - 5

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