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Rumore bianco
 
Rumore bianco 2014-09-05 18:17:51 Nicolò Bonato
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Nicolò Bonato Opinione inserita da Nicolò Bonato    05 Settembre, 2014
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Istericamente realistico

Il rumore bianco è quello delle allucinazioni. E non metaforicamente.

È proprio così, un "rumore bianco" è privo di periodicità nel tempo e con ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze.
Il rumore statico della radio ad esempio è assimilabile ad un rumore bianco, ed il suo ascolto in particolari condizioni (occhi semicoperti e luce rossa soffusa) può provocare allucinazioni.

Allo stesso tempo il rumore bianco è rilassante, tranquillizzante, quasi narcotizzante.
Come gli asettici "mall" frequentati da Jack, il protagonista, con la sua famiglia molto allargata.
Jack è un professore universitario, specializzato negli studi su Hitler, sebbene non conosca il Tedesco.
DeLillo vuole con questa metafora restituirci la fotografia di una società che grazie ad una facilità immensa di acquisizione delle nozioni pensa di poter vantare un'enorme conoscenza, senza però capire di aver perso la capacità di comprendere approfonditamente.

La prima metà del romanzo si concentra sulla vita tutto sommato tranquilla, quasi monotona di Jack e dei suoi conoscenti.
Poi qualcosa irrompe nella vita del protagonista, un incidente aereo che diffonde una nube tossica, costringendolo a evacuare la sua casa.

Nel dramma di un'evacuazione improvvisa dovuta al timore di misteriosi effetti collaterali, la società in cui Jack vive reagisce con un'apatia disarmante, ricostruendo tutte le sovrastrutture sociali della loro vita "normale".
Così nel campo rifugiati la televisione e la radio continuano incessanti ed ignorate a sgomitare per entrare nelle vite di tutti, intromissione tradotta da DeLillo con la trascrizione di alcuni stralci che i personaggi non possono fare a meno di sentire ma che in realtà non comunicano niente.

Ma l'evento tossico aereo non è l'unico problema di Jack, messo alle strette da una imminente convention fra studiosi Hitleriani, organizzata proprio nel college dove insegna, per la quale sarà costretto a tenere almeno un discorso introduttivo proprio in Tedesco.

Un romanzo certo non semplice, esponente iconico di una corrente letteraria chiamata, appropriatamente, realismo isterico (o ricercato) data la quantità di divagazioni apparentemente senza senso ma che vanno lette nell'insieme di un libro che cerca di realizzare un ritratto di una società che viene percepita non solo come negativa, ma anche indolentemente invariabile.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
David Foster Wallace, altri romanzi di Don DeLillo
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Commenti

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Ciao, Nicolò.
Bel commento.
A me il libro è piaciuto molto fino alle soglie della parte conclusiva, che diventa frastornante.
DeLillo è uno scrittore che qui rappresenta in profondità la crisi della società consumistica americana, in cui si cerca di rimuovere lo scomodo tema della morte. Ma questo aspetto fondamentale della vita non si può rimuovere dalla coscienza, se non a scapito del sano equilibrio esistenziale.
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