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Nuova identità virtuale
Confuso. E' il primo aggettivo che mi viene in mente una volta terminato questo romanzo del promettente Joshua Ferris, al quale chiederei volentieri dove diavolo volesse andare a parare. Non che gli intenti siano totalmente oscuri, però la trama statica, la tendenza al prolisso e al compiacimento fanno di questo romanzo una lettura noiosa, a tratti addirittura bolsa come un pachiderma. Ferris mette sul piatto una miriade di argomenti, riempie la vita del protagonista a dismisura non riuscendo quasi mai a gestire con agilità i vari passaggi. Gli sviluppi delle situazioni sono poco trascinanti, spesso pregni di riflessioni reiterate ed ammorbanti.
Protagonista è Paul, affermato dentista newyorkese incapace di apprezzare il bello della vita. Ogni cosa lo annoia, passa le serate in modo anonimo ed il massimo della libidine per lui consta nello scrivere su forum in cui si parla della sua squadra preferita di baseball, i Red Sox.
Un bel giorno appaiono profili a suo nome nei social network, più un sito che sponsorizza lo studio dentistico. Non avendo mai avuto l'intenzione di pubblicare on line alcunchè di personale Paul brancola nel buio, restando ulteriormente spiazzato dalle frasi di natura religiosa che capeggiano nelle pagine associate alla sua identità.
Il poco simpatico scherzetto ordito a sua insaputa scatena un 'investigazione, con il truffato deciso a risalire all'identità e alle motivazioni del suo sedicente alter ego.
Ferris parla di social network e li condanna con ironia, allunga l'occhio sulla religione e ne inventa una di sana pianta come a dimostrare che non è poi così difficile abbindolare qualche gonzo con una marea di sciocchezze, al tempo stesso si sofferma sul protagonista, ne analizza la psicologia cercando di trarre spunti soprattutto dal periodo infantile e dalle relazioni sentimentali.
Il risultato è un romanzo lento e presuntuoso, in cui le variazioni sui temi intavolati più che appassionare inducono il sonno; la prosa è sicuramente encomiabile come l'idea di stendere i dialoghi mediante un punto di vista unilaterale.
Buono l'avvio capace di incuriosire, poi (se leggete di sera) rischiate di svegliarvi all'alba con l'abat-jour ancora accesa e il libro spalmato in viso.
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Commenti
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Riguardo al libro: a me non è piaciuto, però può darsi che non abbia io la sensibilità o l'intelligenza per comprenderlo. Mi piacerebbe sentire il tuo parere ;)
Hahahaha Rollo, si alzano alle sei senza acri o bestiame ? Comunque concordo, il titolo e' belloccio.
E soprattutto son contenta di leggere i vostri flop estivi, io in queste vacanze mi son beccata tanta di quella porcheria...
Uno che mi è piaciuto c'è, prossimamente su questi schermi il commento.
Titolo belloccio, concordo,poi fate voi ;)
E poi, mi domando, perchè quando si mette anche solo un pizzico di baseball in un libro, esso riguarda i Red Sox... ma non è che negli Usa fanno tutto un campionato con una squadra sola?...
C.U.B.... loro dicono che si svegliano alle sei (soprattutto mia cognata), ma io non posso sapere se si sono svegliati solo un quarto d'ora prima... ho una vaga impressione che mi prendono per i fondelli, comunque... Che irritazione! :)
In effetti me lo chiedo anch'io, poi sempre contrapposti agli Yankees di New York, boh, forse i Red Sox essendo una squadra notoriamente perdente fanno tenerezza!
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Peccato, perchè il,titolo sarebbe da prendere in prestito per la mia vita, quando nel fine settimana o in vacanza compare spesso qualche parente che mi ride in faccia perchè mi sono svegliato dopo le nove... E io vorrei sempre chiedergli dov'ê che ha quei molti acri di terra che scende ad arare fin dalle sei del mattino...